NON FACCIAMOCI ILLUSIONI. Procedendo di questo passo, un nostro cugino di primo grado scomparirà dalla faccia della terra. E noi saremo i colpevoli, una specie che spesso dimostra di non saper rispettare nemmeno i fratelli. Se non si farà niente per proteggerli dal bracconaggio, dal traffico illegale e dal degrado del loro habitat, nel giro di 15 anni i gorilla potrebbero scomparire. A lanciare l’allarme sono gli esperti del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.
PER COMINCIARE, la specie è concupita dai trafficanti internazionali che catturano i piccoli gorilla per venderli come animali di compagnia o da collezione. Quattro su cinque muoiono durante l’operazione e almeno due adulti sono trucidati: i genitori che cercano di difendere i loro piccoli. Senza i genitori, anche il resto della famiglia è destinato a morire. Ecco perché ogni cattura si risolve in una strage. Come se non bastasse, c’è una strana razza di buongustai che concupisce la carne di gorilla. Con tutte le carni a disposizione, sceglie proprio quella di una specie minacciata di estinzione, attribuendole miracolose capacità di ridare a un uomo la virilità perduta. E’ strano come nemmeno l’invenzione del viagra sia riuscita a sfatare questo mito. Alla carne di gorilla si attribuiscono anche virtù terapeutiche. Se foste cresciuti in un villaggio del Congo e il vostro papà vi avesse raccontato che, per guarire una ferita, bisogna strofinarla con un dito di gorilla, non ci provereste? Ecco il significato delle mani di gorilla che potete vedere sui banchi di certi mercati dell’Africa centrale. Qualcuno le considera un toccasana.
POI C’E LA NOTA PIU’ DOLOROSA, forse perché è la più stupida. Ricordate come sono scomparsi i bisonti dall’America del Nord? Massacrati per nutrire gli operai che costruivano le strade ferrate. Delle immense mandrie che popolavano le pianure con un totale di milioni di bisonti, nel 1880 non restavano che 20.000 esemplari. La cosa si sta ripetendo con i gorilla, che specialmente in Congo vengono uccisi per nutrire i minatori. Il grande gorilla di montagna, un nobile animale vicino alla specie umana e a rischio di estinzione, declassato a carne da bistecche.
MA NON C’È UN LIMITE alla stupidità umana. Per assicurarsi il dubbio privilegio di ammazzare i cugini, qualcuno è disposto a far fuori i fratelli. I guardiani dei parchi nazionali non sono abbastanza numerosi e addestrati per affrontare dei bracconieri bene armati e decisi a tutto. Nel parco nazionale dei Virunga, diviso fra il Congo e il Rwanda, in 15 anni sono stati uccisi 200 guardiani. Avete letto bene, 200 poveracci che hanno fatto la fine di Dian Fossey, la protettrice dei gorilla massacrata a colpi di machete. E tutto questo perché? Per poter ammazzare i gorilla. Secondo Christian Nelleman del PNUA, il mandato della Munouc, la forza di mantenimento della pace nella regione, dovrebbe essere esteso al controllo delle risorse naturali.
E IN QUESTO QUADRO DESOLANTE non poteva mancare la distruzione dell’ambiente. Le attività minerarie e lo sfruttamento forestale costituiscono un’altra terribile minaccia, specialmente nella Repubblica Democratica del Congo. Le concessioni illegali si estendono distruggendo la foresta, ovvero l’habitat dei gorilla. E siamo tutti responsabili, perché le risorse sono vendute ad aziende europee o asiatiche. Queste attività fruttano centinaia di milioni di dollari all’anno.
COME DIRE CHE UNA SPECIE VIVENTE vale meno di qualche biglietto verde. Di fronte a criminali che uccidono i gorilla come gli umani mancano i mezzi e manca il personale. Questa si chiama una scelta politica, una complicità passiva dei governi del mondo intero con i criminali.
Dragor