_______________________________________________________________________
Non per niente la chiamano foresta pluviale. Circa 2 volte all’ora ci sembra di passeggiare sotto le cascate del Niagara, a parte il fatto che con l’acqua ci piove addosso anche tutto quello che si trova sugli alberi: ragni, serpenti, bruchi e altre bestie non identificate. Fra l'altro marciamo su un viscido tappeto di disgustose lumache il cui unico scopo nella vita sembra quello di far scivolare il maledetto ‘zungu in modo che si rompa una gamba. Ma quando il diluvio si arresta e il sole filtra attraverso il tetto vegetale, lo spettacolo vale la fatica delle 2 ore di trekking in salita. Perché la meravigliosa luce dorata accende i colori che prima sparivano nel grigiore e di colpo ti trovi immerso nella magia verde delle 280 specie vegetali ospitate dal Bisoke, tutte imperlate di goccioline iridescenti.
______________________________________________________________
___________________________________________________________________
A un tratto la guida Pascal, che ci apre la strada con il machete, alza una mano e tutti i 7 componenti della fila indiana si fermano: i 2 militari, mia moglie, io, il fido Eric con lo zaino e l’autista Fred con l’autostima alle stelle per l’insperata escursione. La guida deve avere visto un membro di Sabyinyo, il gruppo che stiamo cercando. E’ un piccolo gruppo con soli 8 membri e il capo si chiama Guhonda. Uno dei più bei silverback del parco, assicura Pascal. Per chi non lo sapesse, il silverback è il maschio dominante, cosi’ chiamato perché ha una striscia bianca sulla schiena.
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
«Ma che cos’è quel microbo?» sbotto, vedendo un piccolo gorilla occupato a mangiare foglie di bambù. «Voglio il silverback. Non ho marciato 2 ore per…” Un militare mi fa segno di stare zitto e punta il dito, indicando qualcosa alle mie spalle.
_____________________________________________________________
_______________________________________________________________
Guhonda, il silverback del clan Sabyinyo
_____________________________________________________________
Accidenti, secondo il regolamento non dovrei voltargli le spalle e stargli a meno di 7 metri. Per fortuna non si arrabbia. A giudicare dalla striscia d’argento sulla schiena, dev’essere Guhonda. Scatto qualche foto con “discreto museo”, sperando che funzioni anche come “discreto gorilla”: niente flash, niente clic, silenzio assoluto. “E la famiglia?“, chiedo. “Peccato che non si veda.». Ma Guhonda è la gentilezza in persona e scosta le foglie, permettendoci di vedere… _____________________________________________________________
________________________________________________________________
dragor