il "Piano Casa" approvato dal Consiglio dei ministri cercherà di interrompere la fase di stallo del mercato immobiliare intervenendo tanto sul fronte della domanda quanto su quello dell'offerta. Sono quattro miliardi e quattrocento milioni di euro i fondi messi a disposizione per sostenere il rilancio del settore immobiliare italiano.
La Cassa depositi e prestiti (Cdp) avrà un ruolo decisamente centrale in questo scenario. Si parte con i due miliardi di euro messi a disposizione del sistema bancario e vincolati all'erogazione dei mutui: gli istituti potranno in tal modo emettere obbligazioni garantite dalla Cdp volte all'erogazione di mutui per l'acquisto della prima casa ma, anche, per ristrutturazioni ed efficientamento energetico.Capitolo a parte, invece, sarà quello legato al "Fondo per l'abitare", da due miliardi di euro, nato con il preciso scopo di finanziare il c.d. Housing sociale, fenomeno che 'interseca quindi l'Edilizia Residenziale Pubblica, ma mantiene un approccio più flessibile e orientato ai progetti, più esteso rispetto a target sociali, operatori coinvolti, canoni applicabili nonché alla progettazione dei servizi e delle comunità'.
Il 'residuo' di questo "Piano Casa" andrà ripartito, poi, in quattro fondi. Il primo (€40 milioni) riguarderà la 'morosità incolpevole': è il caso di tutte quelle famiglie che fino ad ora avevano sempre pagato con regolarità e che adesso si ritrovano in forti ristrettezze economiche. Il fenomeno è in forte aumento considerato che, ad oggi, copre il 90% dei nuovi casi di sfratto.
Le giovani coppie ed i lavoratori atipici, invece, saranno i destinatari di ulteriori 60 milioni di euro che faranno coppia con altri quaranta milioni di euro destinati al "Fondo di solidarietà" per le famiglie (con Isee inferiore ai 30mila euro) che hanno riscontrato difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo.
Per questo specifico caso la Consap gestirà il fondo e pagherà gli interessi alle banche per il periodo di fermo che verrà concesso: 18 mesi in cui le rate del mutuo verranno sospese.
Conclude la manovra la riduzione dell'aliquota della cedolare secca che passa dal 19 al 15% e, in favore dei costruttori, la cancellazione dell'Imu sulle case invendute nell'anno precedente. L'imposta di registro passerà all'1% (precedentemente era all'8%) e verrà concessa una proroga di tre anni nell'ambito dei piani di attuazione dei programmi di edilizia residenziale. fonti governative 30 agosto 2013