Eccoci a Monza, il tempio della velocità. L’8 settembre 2013 si svolgerà sul circuito brianzolo la dodicesima gara del mondiale di F1. La pista, lunga 5,793 Km, verrà percorsa per 53 giri. Il Gran Premio d’Italia si è svolto sempre a Monza, dall’inizio del mondiale di F1 (1950), tranne per l’edizione del 1980 svoltasi ad Imola, dopo le polemiche sulla sicurezza successive alla morte di Ronnie Peterson nel 1978.
Da sempre Monza è sinonimo di velocità. Qui si è scritta la storia della Formula 1, con incredibili sfide e arrivi in volata, come fu nel 1971, con l’arrivo dei primi cinque nello spazio di 6 decimi o con incidenti drammatici e mortali come quello di Jochen Rindt nel 1970.. Qui la Ferrari ha celebrato i suoi trionfi. Nella memoria di tutti rimangono i mondiali di Lauda nel 1975 e nel 1977 e l’ultimo trionfo prima del grande digiuno nel 1979, con Scheckter e Villeneuve. Monza non è mai stata banale, nelle gioie, nei drammi, nei trionfi, nelle disfatte. Il circuito, costruito nel parco più grande d’Europa, nasconde ad ogni angolo pezzi di storia e per chi sa cogliere ed ascoltare (per chi non è mai stato, consigliamo l’anello dell’alta velocità, dismesso dal 1969), la leggenda di imprese eroiche è rimasta intatta.
Qualsiasi appassionato può ripercorrere nella mente momenti belli e brutti, significativi e importanti. Pensando a Monza ne troverà tanti.
La pista ha subito numerose modifiche negli anni e dal 1972 è iniziata l’introduzione di chicane per “spezzare” i lunghi rettilinei. L’ultima modifica, che ha evirato completamente la vecchia Monza è stata nel 1994, quando è stato modificato il raggio della doppia di Lesmo. Insomma, da circuito probante soprattutto per i piloti e per i motori, la pista di Monza è stata fatta rientrare lentamente ma in maniera significativa nei canoni di sicurezza e di scarsa spettacolarità dei circuiti attuali. Ma Monza non sarà mai uguale ad altre piste. E piloti, addetti ai lavori ed appassionati lo sanno.
L’edizione del 2012 è stata vinta da Lewis Hamilton su McLaren, davanti a Sergio Perez su Sauber e Fernando Alonso su Ferrari. Con Vettel ritirato, il mondiale sembrava una questione tra l’anglocaraibico e l’asturiano della Ferrari. Non andò così.
Monza riserva sempre sorprese e le gare spesso non sono scontate. Il circuito brianzolo con le sue caratteristiche atipiche, che prediligono la velocità di punta e un carico aerodinamico più basso rispetto a SPA, dovrebbe essere un terreno difficile per la Red Bull, migliore per la Ferrari e probabilmente per la Mercedes, difficile per la Lotus, come già scritto nel precedente articolo.
C’è comunque da dire che, nonostante le sue caratteristiche che premiano la velocità, la necessità di trazione in uscita dalle chicane potrebbe aiutare la vettura angloaustriaca. Vedremo se il mese di settembre arriderà agli avversari della Red Bull. Ad oggi è difficile prevedere chi potrà impedire a Sebastian Vettel di vincere il suo quarto titolo mondiale.