A cura di Rita Cappiello
“quello che ora conta veramente è che Jules Bianchi vinca la sua battaglia e si riprenda al più presto… E’ questo il mio augurio e penso quello di tutti gli appassionati dei motori e non.”
Ci lasciamo alle spalle il travagliato Gran Premio del Giappone, iniziato con previsioni meteo terribili e la minaccia dell’arrivo del tifone Phanphone e finito anche peggio con il grave incidente che ha coinvolto Jules Bianchi riducendolo in fin di vita. Quello che è successo in pista è passato in secondo piano e, purtroppo, ancora una volta, ci troviamo davanti a una situazione tragica come questa che, inevitabilmente, scatenerà polemiche e accuse, che lasciano il tempo che trovano.
La gara viene interrotta a pochi giri dal termine, dopo l’incidente a Bianchi e in testa c’era la Mercedes di Hamilton, L’inglese si è aggiudicato il gran premio del Giappone e ha consolidato il suo primato in classifica. Secondo posto per l’altra Mercedes, quella di Nico Rosberg, che era partito in pole, ma che ha dichiarato di aver avuto parecchie difficoltà di guida in gara. Chiude il podio Sebastian Vettel con la Red Bull, apparsa molto competitiva a Suzuka.
Top
Mercedes e Lewis Hamilton
Se qualcuno in questa stagione, sperava nella pioggia per creare delle difficoltà alla Mercedes, sarà rimasto fortemente deluso, perché le Frecce d’Argento mostrano un dominio ancora maggiore sul bagnato. Domenica Nico Rosberg e Lewis Hamilton hanno praticamente fatto una gara tutta loro. Abbiamo rivisto il duello in pista e se lo è aggiudicato Lewis Hamilton superando il compagno di squadra e mostrando la sua solita guida aggressiva nonostante le condizioni della pista. Ora il suo primato in classifica è un po’ più solido, ma la lotta per il titolo si mantiene aperta.
Red Bull e Sebastian Vettel
La Red Bull è sembrata in gara molto più competitiva di quel che ci si aspettava, vista anche la qualifica del sabato… Sarà che il team austriaco aveva già messo in conto le condizioni atmosferiche di domenica? Sia Vettel che Ricciardo ci regalano delle belle manovre in pista, superando i due della Williams con dei sorpassi in punti anche difficili, ma visto che la Williams ha una velocità tale da rendere impossibile il sorpasso in rettilineo, utilizzare le curve si è reso necessario. Alla fine Sebastian Vettel conquista il terzo gradino del podio e, ancora una volta si piazza davanti a Ricciardo… Sembra quasi che la decisione di lasciare la Red Bull a fine stagione, prima vera notizia riguardo agli spostamenti-piloti, gli abbia dato una maggiore serenità che gli abbia fatto ritrovare anche i risultati in pista.
Jenson Button
E’ stato senza dubbio un buon week end per la McLaren, che è stato uno dei team che più hanno saputo avvantaggiarsi delle particolari condizioni atmosferiche, soprattutto grazie alle incredibili abilità di Jenson Button, un pilota che davvero si esalta sul bagnato. Ma anche grazie alle strategie, che potevano sembrare abbastanza azzardate, ma che poi hanno dato loro ragione.
Jenson Button è stato il primo a montare le gomme intermedie dopo la partenza su pista bagnata dietro la safety ca e questa mossa gli ha fatto guadagnare la terza posizione nel momento in cui anche gli altri sono dovuti andare a montare le intermedie. Purtroppo non è riuscito a difendere il podio, ma si è dovuto accontentare del quinto alle spalle delle due Mercedes e delle due Red Bull. Più sfortunato il suo compagno di squadra Magnussen, che, condizionato da un problema al volante che lo ha costretto ai box, non è riuscito a conquistare punti.
Flop
Ferrari
Dovremmo scrivere: non pervenuta. Fernando Alonso si può dire che non abbia neanche iniziato la gara, visto che dopo poche curve è stato costretto al ritiro a causa di un guasto tecnico. Due ritiri nelle ultime tre gare rendono l’ultimo periodo di Alonso in Ferrari ancora più travagliato. L’altra Rossa invece è stata sempre in gara, ma non se ne è accorto nessuno. Kimi Raikkonen è rimasto fino al pit stop a lottare per le ultime posizioni utili a portare a casa qualche punticino. La sosta è stata problematica e al rientro in pista è rimasto a galleggiare dietro al gruppo. La monoposto non era ne veloce e ne guidabile, davvero un week end da dimenticare.
Oramai è chiaro che si attende la fine della stagione e si spera in un nuovo inizio che sia più promettente. Si attende l’ufficialità, ma oramai è sicuro l’arrivo a Maranello del quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. I piloti ci sono, ora ci si aspetta un progetto degno.
Williams
Sul bagnato la Williams proprio non va e Felipe Massa e Valterri Bottas si vedono sorpassare in rapida successione dai due della Red Bull, non riuscendo a difendersi neanche con la loro grande velocità. Alla fine comunque le due monoposto riescono a limitare i danni e a portare a casa punti preziosi che consolidano la terza posizione nel Mondiale Costruttori aumentando il vantaggio sulla Ferrari.
Decisioni poco comprensibili e non solo della FIA
Come ho scritto in precedenza, polemiche e accuse lasciano il tempo che trovano dopo quanto è avvenuto negli ultimi giri di gara, soprattutto in queste ore in cui Jules Bianchi sta affrontando una dura lotta per la sua vita . Però non si può non scrivere riguardo a questo tragico evento, che forse, con un po’ più di attenzione, poteva essere evitato.
Qui non si tratta di dire che la gara non avrebbe dovuto svolgersi, anche se, pensandoci bene l’elicottero non ha potuto alzarsi per le avverse condizioni meteo e quindi le condizioni per lo svolgimento della gara non c’erano.
Si tratta invece di capire il perché la safety car non sia entrata in pista nel momento in cui la Sauber di Sutil è andata contro le barriere e c’erano i commissari ai margini della pista a svolgere le loro funzioni di recupero della monoposto. Commissari che sono stati molto fortunati, perché vogliamo parlare di quello che sarebbe potuto succedere se la Marussia fuori controllo avesse colpito anche loro?
Il mancato ingresso della Safety car appare una decisione del tutto insensata. Ma non è l’unica in quella occasione. Personalmente non capisco perché, soprattutto i team con monoposto inguidabili già in condizioni normali, abbiano mantenuto le loro vetture in pista con le gomme intermedie quando la pioggia aveva reso la pista già al limite del praticabile con quel tipo di pneumatico.
L’unica speranza è che tutto questo serva per il futuro a responsabilizzare tutti nel momento in cui prendono determinate decisioni, soprattutto perché qui si gioca con la vita delle persone ed è inutile riempire fogli di regole per aumentare la scurezza se poi si commettono delle scelleratezze.
Ma detto tutto questo, quello che ora conta veramente è che Jules Bianchi vinca la sua battaglia e si riprenda al più presto… E’ questo il mio augurio e penso quello di tutti gli appassionati dei motori e non.