La rivalità Prost- Senna è stato uno dei motivi della Formula 1 alla fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90.
Dopo l’esperienza in McLaren, Alain Prost arriva in Ferrari, per cercare di riportare il titolo piloti a Maranello, che mancava dal 1979.
La stagione vive del confronto tra i due campioni, con una altalena di prestazioni e con notevoli polemiche nell’ambiente Ferrari per lo scarso aiuto di Mansell a Prost nella lotta per il titolo.
I due piloti arrivano a Suzuka, penultima gara del campionato 1990, in condizioni opposte a quelle dell’anno precedente: è Prost questa volta che deve inseguire, mentre Senna si trova in una posizione migliore. Ayrton è a 78 punti, Alain a 69: con il gioco degli scarti, supposto che entrambi vadano a punti nelle ultime due gare, Senna dovrà scartare 2 terzi posti, Prost un quinto e un quarto. Prost a questo punto deve vincere entrambe le corse oppure una sola e nell’altra arrivare secondo purché in questa non sia Senna il vincitore. La situazione è nettamente a favore del brasiliano, ma mai dire mai.
Un mese prima, a Monza, c’era stata la pace inaspettata, in diretta televisiva. In realtà una “fiction” a scopo giornalistico o a una tregua armata. Di fronte a una sala gremita, un giornalista italiano aveva chiesto ad Ayrton Senna perché dovesse continuare questa guerra con Prost e perché non potevano fare pace. Il brasiliano formulò una frase che suonava così: “Se da parte di Alain c’è il desiderio di porre fine a questa inimicizia io non posso che accettare..” I due rivali si strinsero la mano, molti giornalisti applaudirono. Ma non fu vera pace, tutt’altro. Basterà aspettare il Gran Premio del Giappone. Senna fa la pole, affiancato dalla Ferrari di Prost. La domenica mattina viene deciso che i piloti che si trovano in posizione dispari sullo schieramento partiranno dal lato destro della griglia, quello meno gommato, mentre saranno gli altri a partire sul sinistro e ad avere quindi maggiore aderenza al via.
Senna attacca Jean Marie Balestre, convinto che questo sia un altro complotto per favorire Prost. Al via Prost parte meglio. Dopo 300 metri c’è la prima curva, una curva molto veloce verso destra. E lì che si consuma il finale: Senna sperona all’interno Prost, le due macchine volano fuori, sulla terra, all’esterno della prima curva.
Corsa finita per entrambi. Senna è campione del mondo, Prost e la Ferrari attaccano Senna e la McLaren. Le proteste cadono nel vuoto, il risultato non cambia. Senna è Campione del Mondo. Qualche tempo dopo Senna ammeterà pubblicamente non solo di aver causato apposta l’incidente del 1990, ma di averlo anche premeditato, dopo essere stato collocato nel lato sporco della pista.
La Ferrari dovrà ancora aspettare un Gran Premio del Giappone, quello del 2000 per vincere il titolo mondiale dopo 20 anni.