Ogni volta che le associazioni ambientaliste si oppongono a un nuovo progetto di edificazione e scempio la mia reazione è di sorpresa – c’è ancora spazio da qualche parte? Non è già stato devastato tutto?
Comunque, a quando pare Grado sembrava troppo intatta, perché il nuovo piano particolareggiato del comune prevede la costruzione di 150 000 metri cubi di residenze turistiche.
La denuncia di Legambiente, WWF e Italia Nostra:
“Nei prossimi anni – ricordano le associazioni – la città di Grado sarà un cantiere a cielo aperto. Oltre a questa lottizzazione, ne sono previste altre due: quella dell’ex-Valle Cavarera e il Comparto B di Sacca dei Moreri, per non parlare della realizzazione del Nuovo Polo termale che creerà un altro cantiere di 170.000 mq a ridosso della città. Ci chiediamo quindi quali effetti avrà tale espansione residenziale sul “Sistema Grado”: sulle strade, dove la situazione della viabilità è già critica (si ricorda che l’accesso a Grado è possibile solamente da due strade, una proveniente da Udine e l’altra da Monfalcone), e sulle spiagge, già molto affollate, del litorale. Quali effetti avranno poi tutti questi cantieri simultanei sul turismo?”.“Grado, apprezzata da gradesi e turisti per la sua tranquillità e per la dimensione umana che ne mantiene alta la qualità della vita – concludono le associazioni -, rischia di essere stravolta prima dai cantieri e poi da una colossale cementificazione. E saranno proprio i residenti a pagarne il prezzo, vedendosi catapultare, nel giro di dieci anni, in una città invivibile con problemi di traffico, di affollamento delle spiagge e delle strutture ricettive, e con conseguente perdita degli elementi che contraddistinguono oggi la nota località turistica”.Alla luce di tali considerazioni, Legambiente WWF Italia Nostra, chiedono alla nuova amministrazione uscita dalle elezioni del 15-16 maggio di bloccare le assurde mega edificazioni e puntare ad un turismo sostenibile che valorizzi di più le aree protette e naturalistiche e le bellezze storiche gradesi, in modo da promuovere un circuito turistico alternativo, su tutto l’arco dell’anno e non solo nei 2 mesi estivi, che possa mantenere Grado l’isola d’oro che è, nel contempo, sostenerla economicamente”.