Come molti lettori de La Stampa non posso fare a meno di leggere il Buongiorno di Massimo Gramellini tutte le mattine. O quasi. La penna è di quelle che si fanno seguire e non ci si stanca tra le curve sintattiche, i passaggi obbligati tra i simboli di una punteggiatura acuta e le spesso argute puntualizzazioni del giornalista-scrittore cremasco.
Le rubriche quotidiane si sa sono un onore ed un onere. Si ha una grande notorietà e ci si assicura un contatto col pubblico che tutta la redazione invidia. Ma si è costretti a inventarsi l’originalità anche in giornate spesso assai grigie e poco stimolanti.
Per fortuna un paese così lungo e così stravagante come il nostro, nazione per caso, popolo esclusivamente sportivo, dalla lingua comune meno diffusa di quanto non lo siano i singoli dialetti, fornisce adeguata materia prima.
Non di rado il Buongiorno di Gramellini, che è di fatto un corsivo, è oggetto di spunti di riflessioni di altri commentatori ma soprattutto è oggetto di commenti dell’uomo della strada. A conferma della popolarità della rubrica e del rubrichista. Appunto.
Per questo motivo mi sono preso la briga, e ho intenzione di farlo con continuità, di monitorare gli appunti di questo giornale di bordo. L’idea è molto semplice: 5 aggettivi rispetto ai quali giudicare ciascun contributo, ordinati dal meno al più positivo. Melenso, Retorico, Impegnato, Ironico, Brillante.
Per ciascun contributo, e con frequenza settimanale sarà prodotta una mappa radar che mostra l’andamento delle performance della rubrica. Chissà che non ne venga fuori qualcosa di interessante. Prendetela coma un esperimento.
Di seguito la mappa per gli ultimi 4 contributi del 3, 4,5 e 8 Febbraio.
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vg