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Gran Premio d’Italia 2012, gara

Da F1web

Rispetto all’esito delle qualifiche non è un ribaltone completo, ma quasi: Alonso cavalca fino al terzo posto, la Red Bull si perde entrambe le macchine, la McLaren ne salva una soltanto, quella di Hamilton. Che vince per la prima volta il Gran Premio d’Italia e si rilancia nella corsa all’iride.

La variabile imprevista. Azzecca la strategia, parte in P12 con le gomme dure e poi passa alle medie: l’opposto rispetto agli altri. Nel finale è la macchina più veloce in pista: Perez si mangia Massa, poi Alonso. Cerca anche il recupero su Hamilton. Alla fine è secondo, come già a Sepang: “Speciale e incredibile”. Massa osserva: “Se la corsa durava 60 giri, Sergio la vinceva pure”.

Tra brividi e prudenza. Mani salde sul volante e sudore freddo: a parti inverse rispetto al 2012, Alonso rischia di andare fuori all’esterno della Curva Grande mentre affianca Vettel che poi per l’episodio sconta il drive-through. In tutte le altre circostanze, Fernando è cauto oltre misura. Non fa resistenza nemmeno a Perez e salva un podio che conta tantissimo.

L’alleato. Montezemolo l’aveva caricato. Anzi, pressato: “Visto quello che è successo ad Alonso in qualifica, adesso per Monza facciamo affidamento su Felipe. Deve vincere. Sarebbe importante anche per se stesso”. Massa fa un ottimo start e si smarca da Button. A due terzi di gara si fa da parte a favore di Alonso, poi tira i remi in barca e chiude quarto.

Knock-out. La meccanica taglia le gambe a Button che si ferma per il guasto nel sistema di pescaggio della benzina. Fuori anche Vettel, un’altra volta per il cedimento dell’alternatore: i motoristi della Renault erano intervenuti sulle specifiche dopo i guasti di Valencia; il team a Monza per precauzione ne aveva sostituito anche i cablaggi dopo un altro stop delle libere. Non vede il traguardo neanche Webber.

Un granchio tira l’altro. Una carrellata di cantonate da RaiSport per la gara di casa. Gianfranco Mazzoni legge il drive-through di Vettel come un “cambio di strategia”. Roberto Boccafogli e Franco Bortuzzo prendono la Curva Grande per quella di Lesmo. Stella Bruno comunica a Massa che Perez partiva con le morbide, che Pirelli a Monza non ha neanche portato. Nel 2013 la Formula 1 va a Sky: non è più in chiaro; il paradosso è che per certi versi è un sollievo.

La febbre del tifoso. Fischi a valanga per Hamilton mentre risponde alle interviste sul podio. Sul rettilineo verso la parabolica invece Button è sportivamente applaudito quando si ritira. Non è la divisa che fa il nemico.

Le classifiche. Da Monza esce una graduatoria rivoluzionata: “In termini di campionato – ammette Alonso – è stata una domenica perfetta, come un film”. Il suo diretto inseguitore diventa Hamilton, davanti a Raikkonen e Vettel. Più staccato Webber. Ancora più giù Button.

Altrove. Torna ad essere un pilota. Un po’ ingrassato. A Mediaset dice: “Almeno il mangiare lasciatemelo”. Mentre la Formula 1 corre a Monza,  Robert Kubica si aggiudica il rally Gomitolo della Lana, a Biella, a un anno e sette mesi dall’incidente.


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