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Gran Premio del Giappone

Da Magazinef1 @MagazineF1
Gran Premio del GiapponeIl Gran Premio del Giappone è una gara automobilistica di Formula 1 che si è svolta per quattro edizioni (1976, 1977, 2007 e 2008) sul circuito del Fuji per poi ritornare stabilmente nel calendario mondiale a partire dal 1987, ospitato sul circuito di Suzuka. Data la sua tradizionale posizione verso la fine del campionato mondiale, il Gran Premio del Giappone è risultato decisivo per l'assegnazione del titolo iridato in molte occasioni. Nel 1994 e 1995 il paese nipponico ha avuto l'onore di ospitare una seconda gara all'interno del Calendario di F1, il Gran Premio del Pacifico (disputato sul circuito di Aida).

Storia


Tra il 1963 e il 1976 la denominazione di Gran Premio del Giappone spettò a corse effettuate con vetture non di Formula 1: le categorie Formula 3, Formula Libre e Formula 2000 anticiparono la massima categoria automobilistica inserendo il paese del 'Sol Levante' all'interno dei rispettivi Calendari agonistici, assegnandogli la nomenclatura utilizzata solitamente dalla F1 per definire le proprie gare.

Formula 1


Lauda vs Hunt e il terribile incidente di Villeneuve (1976-1977)


Gran Premio del Giappone

James Hunt, vincitore del titolo 1976

L'edizione del 1976 registrò il primo gran premio valevole per il Campionato Mondiale di Formula 1 ospitato nel continente asiatico, all'interno della pittoresca cornice del Circuito del Fuji posto ai piedi della montagna più alta dell'arcipelago giapponese. A causa del contemporaneo impegno come Gran Premio di Giappone valevole per il Campionato di F2000 giapponese, la gara venne ribattezzata con l'appellativo di 'Campionato del Mondo di Formula 1 in Giappone'. L'italo-americano Mario Andretti si aggiudicò la corsa, ma sfortunatamente la sua vittoria fu posta in secondo piano dal trionfo di James Hunt nel Mondiale Piloti, ottenuto grazie al clamoroso ritiro volontario del suo rivale Niki Lauda dopo solo due giri: il Campione austriaco, memore del terribile incidente subito poche settimane prima sul tracciato tedesco del Nurburgring (in cui riportò gravi ustioni visibili ancora oggi), decise di non rischiare nuovamente la sua vita sottoponendosi ad una gara massacrante sotto un'intensissima pioggia. Hunt potè dunque gestire al meglio la sua corsa, terminando il Gran Premio al terzo posto e sconfiggendo il rivale austriaco per un solo punto.
L'anno successivo, in cui fu lo stesso Hunt ad aggiudicarsi la gara, un incidente tra Ronnie Peterson e Gilles Villeneuve vide la vettura di quest'ultimo decollare ed atterrare in mezzo ad un gruppetto di spettatori che sostavano in un'area vietata al pubblico. Il tragico bilancio fu di due morti e dieci feriti: una delle due vittime era un commissario di gara che cercava disperatamente di far spostare la gente in una zona più sicura. La gara venne inserita nel calendario anche per il 1978, spostata però al 16 aprile, ma venne poi cancellata dal programma.

Lo spostamento a Suzuka (1987)


Gran Premio del Giappone

Il terribile incidente di Mansell nel 1987

Nel 1987 il Gran Premio del Giappone fece il suo ritorno nel Campionato di Formula 1, ospitato dal nuovo tracciato di Suzuka (gestito da una società affiliata alla Honda, casa motoristica nipponica dominatrice dei Mondiali di quegli anni fornendo i propri propulsori a Williams e Mclaren). Nonostante il cambio di sede, la gara nipponica riottenne un posizionamento finale all'interno del Calendario della massima formula automobilistica, mantenendo il suo ruolo di gara decisiva per assegnare il titolo.
Nella prima edizione andò in scena il duello tra i due piloti della Williams Nigel Mansell e Nelson Piquet, ma uno sfortunato incidente del 'Leone d'Inghilterra' (costretto a rinunciare agli ultimi due appuntamenti finali per le conseguenze riportate nell'impatto) nel corso delle qualifiche consegnò la vittoria al rivale brasiliano.

Il duello Prost-Senna (1988-1990)


Gran Premio del Giappone

L'incidente tra Senna e Prost nel GP del Giappone 1990

La gara divenne sinonimo della lotta tra Alain Prost e Ayrton Senna nelle tre edizioni successive: nella prima occasione fu il brasiliano a prevalere, grazie ad una prodigiosa rimonta che lo catapultò davanti a tutti dopo una partenza problematica (in cui venne tradito dal motore Honda montato sulla sua Mclaren MP4/4).
I compagni/rivali del team di Ron Dennis ebbero modo di scontrarsi nuovamente nella stagione successiva, arrivando al contatto a poche tornate dal termine a causa di una manovra azzardata di Senna ai danni del francese. Il Campione del Mondo in carica riuscì a proseguire la corsa e a riaprire la lotta per il titolo, ma la protesta avanzata dal 'Professore' dinanzi ai giudici di gara estromise Senna dalla graduatoria, regalando il successo all'italiano Alessandro Nannini (al suo primo e unico trionfo in F1) e chiudendo ogni velleità di classifica: Alain Prost, prossimo al passaggio nella Scuderia Ferrari, vinse così il suo terzo titolo iridato.
L'ultima stoccata andò in scena nel Gran Premio del Giappone 1990: il 'Professore', alla disperata ricerca di punti per tenere viva la lotta con Senna per la conquista del titolo, si trovava nella scomoda posizione di dover vincere assolutamente la gara; al rivale brasiliano sarebbe bastato anche un doppio ritiro per conquistare il suo secondo Mondiale Piloti. Partito dal lato sporco della pista nonostante avesse conquistato la pole position, Senna tamponò il suo avversario alla prima curva, ponendo fine alla gara di entrambi pochi secondi dopo la partenza: inutili furono le proteste di Prost, costretto alla resa dalla volontà di non punire il brasiliano da parte dei giudici.

Le sfide recenti (1991-2006)


Gran Premio del Giappone

Hakkinen conquista gara e titolo nel 1998

Nove anni dopo il confronto Mansell-Piquet, il team Williams infiammò il Gran Premio del Giappone grazie al duello tra i suoi due piloti Damon Hill e Jacques Villeneuve, in lotta per il titolo piloti con soli nove lunghezze di distacco in classifica: Hill partì splendidamente, conducendo la gara dal primo all'ultimo giro e concludendo la sua parentesi nella scuderia di Sir Frank Williams con il successo nel Mondiale Piloti, mentre il canadese fu costretto alla resa dopo appena 36 giri a causa del distacco di una ruota male avvitata dai meccanici durante il pit-stop.
Nel triennio 1998-1999-2000 la lotta per il titolo si contese tra il finlandese Mika Hakkinen (Mclaren) e le Ferrari di Michael Schumacher e Eddie Irvine. I primi due anni videro il trionfo del finnico Hakkinen, favorito dall'incredibile competitività della sua 'Freccia d'argento' di fronte alle disavventure subite dalla Scuderia del Cavallino Rampante.
Solo la classe di Michael Schumacher riuscì a porre fine al dominio di Hakkinen, incoronando il Campione tedesco nella stagione 2000 grazie ad un'entusiasmante vittoria. Tre anni più tardi il 'Kaiser' ebbe modo di riconfermarsi sulla pista di Suzuka, precedendo Kimi Raikkonen in una gara molto fortunosa in cui fu solo il successo del compagno di squadra Rubens Barrichello a consentirgli di mantenere il suo primato in classifica.
La fortuna di Michael Schumacher nell'edizione 2003 non lo assistì nell'edizione 2006, quando il motore della sua Ferrari si ruppe proprio quando stava già pregustando il successo ai danni dello spagnolo Fernando Alonso. Erano sei anni che il propulsore della casa di Maranello manteneva la sua incredibile affidabilità.

Il ritorno al Fuji (2007-2008)


Gran Premio del Giappone

Hamilton trionfa nel 2007

Nelle stagioni 2007 e 2008, complice la ristrutturazione dell'impianto di Suzuka, il Gran Premio del Giappone tornò nella sua vecchia sede del Fuji, opportunamente riadattata ai nuovi standard sulla sicurezza imposti dalla FIA. Secondo l'accordo iniziale, stipulato tra gli organizzatori dell'evento e Bernie Ecclestone, le due strutture di Suzuka e Fuji avrebbero dovuto alternarsi annualmente all'interno del Calendario di Formula 1, ma la rinuncia da parte della Toyota (proprietaria del Fuji International Speedway) fece in modo che la pista di Suzuka tornasse definitivamente nel ruolo di sede del Gran Premio del Giappone a partire dal Campionato del Mondo 2009.
Nelle ultime due edizioni della gara nipponica sul circuito del Fuji i vincitori furono Lewis Hamilton (Mclaren) e Fernando Alonso (Renault).

Il nuovo spostamento a Suzuka (2009- )


Il ritiro della Toyota aprì la strada al rientro della pista di Suzuka nel Mondiale di F1, anche se in una posizione meno influente per la classifica rispetto alle edizioni precedenti. Sebastian Vettel e il team Red Bull hanno recitato il ruolo di padroni assoluti del tracciato nipponico, trionfando in quattro degli ultimi cinque Gran Premi del Giappone (ad eccezione del 2011, quando Jenson Button su Mclaren riuscì a prevalere su F.Alonso e sullo stesso Vettel).

Circuiti che hanno ospitato il Gran Premio del Giappone:


Gran Premio del Giappone

                       Fuji International Speedway

Località: Monte Fuji
Prima Edizione: Gran Premio Giappone 1976
Ultima Edizione: Gran Premio Giappone 2008
Lunghezza: 4.563 m 
Curve: 16
Record sul giro: 1'17''287 (Felipe Massa-Ferrari)


                          Suzuka Circuit

Località: Suzuka
Prima Edizione: Gran Premio Giappone 1987
Ultima Edizione: Gran Premio Giappone 2013
Lunghezza: 5.807 m 
Curve: 17
Record sul giro: 1'31''540 (Kimi Raikkonen-Mclaren)


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