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Grande Pompei: un Piano d’azione per uscire dalle sabbie mobili

Creato il 14 luglio 2014 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT
Grande Pompei

Il Grande Progetto Pompei effettua una falcata in avanti in questa tiepida settimana di metà luglio: da una parte ci sono gli emendamenti al testo di conversione del Decreto Cultura (decreto legge 31/5/2014 n. 83) che apportano lievi modifiche alla parte relativa alle semplificazioni delle procedure per il Progetto; dall’altra è prevista per questa settimana la sottoscrizione di un Piano d’azione volto a velocizzare le procedure di spesa. Ma andiamo a vedere con ordine come si sta evolvendo la situazione in merito a questo importante tema.

Il Grande Progetto Pompei, per la sua complessità e rilevanza, ha richiesto sin fasi iniziali una stretta collaborazione tra istituzioni; inoltre data la sua importanza territoriale e constatate le potenzialità di sviluppo del territorio ad esso legate, il Progetto ha ottenuto dall’Europa il finanziamento tramite fondi FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale).

Il mese scorso il Decreto Cultura (quello balzato agli onori delle cronache per l’introduzione nell’ordinamento italiano dell’ArtBonus, e tuttora in fase di conversione definitiva, prevista per la fine di luglio) ha accolto al suo interno rilevanti norme inerenti al conferimento di poteri al Direttore Generale per velocizzare le procedure esecutive degli investimenti all’interno del Grande Progetto Pompei. Leggi in proposito l’articolo Decreto ArtBonus, si amplia il novero delle donazioni incentivate.

Le modifiche intercorse durante la transizione procedurale alla Camera hanno riguardato il “rafforzamento  della normativa anticorruzione”, l’innalzamento delle “garanzie a corredo delle offerte delle imprese” e  l’adozione di un piano di gestione dei rischi e di prevenzione della corruzione. Senza dimenticare “l’individuazione di un responsabile di comprovata esperienza e professionalità”. Misure certamente fondamentali per garantire la grande opera dal rischio di possibili infiltrazioni di stampo malavitoso ma che rischiano, al tempo stesso, di rendere troppo farraginoso e lento il corso delle operazioni: tutto ciò non sarebbe compatibile con i ritmi dettati dall’Unione Europea (che in parte, come visto in precedenza, finanzia il progetto).

Nella giornata di giovedì, sul sito dei lavori, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini incontrerà il Commissario europeo alle Politiche Regionali Johanes Hahn: insieme a Graziano Delrio (sottosegretario alla presidenza del consiglio), al soprintendente Massimo Osanna ed al direttore generale Giovanni Nistri effettueranno un meeting idoneo a fare il punto sull’avanzamento della spesa del piano straordinario d’intervento che vede l’Europa protagonista tramite i 78 milioni forniti proprio dal FESR.  L’obiettivo è quello di implementare un Piano d’azione in piena regola per snellire le procedure dal momento che a 27 mesi dall’avvio dei bandi d’apertura soltanto un cantiere è stato consegnato.


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