La cantante Whitney Houston, morta a Febbraio dell’anno scorso, è stata uccisa. Il medico legale parlò di un malore provocato da un mix di droghe e farmaci, ma un’investigatore privato sostiene di avere le prove che si sia trattato di un omicidio.
Il detective di Hollywood, Paul Huebel, afferma di avere anche le prove delle sue scioccanti rivelazioni. Ad uccidere Whitney Houston non sarebbe stato un attacco di cuore causato dalle sostanze stupefacenti che aveva assunto, ma da due sicari ingaggiati da potenti narcotrafficanti con cui Whitney aveva un grosso debito.
Il detective privato dice di essere arrivato a questa conclusione dopo aver ascoltato diversi informatori, aver visionato i video della sorveglianza dell’albergo dove Whitney è morta e dopo un’esame attento del referto del coroner sul suo cadavere. “Ho le prove che mostrano che Whitney Houston è stata vittima di potenti trafficanti di droga che hanno inviato dei sicari ad incassare il debito di oltre un milione e mezzo di dollari che lei aveva per l’acquisto di stupefacenti” ha dichiarato Huebel al National Enquirer. “Le telecamere della sorveglianza dell’hotel avrebbero registrato le immagini dei killer che entravano nella stanza della cantante il giorno del suo decesso, quando lei vi rimase sola per circa tre quarti d’ora. Inoltre, nel rapporto del medico legale si può vedere che sul corpo ci sono i segni di lotta“. Paul Huebel ha aggiunto di aver consegnato le prove all’Fbi auspicando la riapertura del caso.
Insomma, sarà questa la verità o l’ennesima speculazione sulla morte della cantante? Vero è che, come per Elvis, Michael Jackson e altre star, dopo la loro morte, c’è sempre qualcuno che non li lascia riposare in pace. Chi sostiene che non siano morti, chi inventa storie per momenti brevi di gloria.
Per quanto riguarda Whitney non ci resta che aspettare le decisioni dell’FBI.