ROMA – L’età in cui le donne fanno il primo figlio aumenta, ma sempre meno di loro scelgono di sottoporsi durante la gravidanza a test invasivi come l’amniocentesi. Sono in calo anche le analisi genetiche prenatali e post natali in generale. E’ quanto emerge dal censimento della Società Italiana di Genetica Umana (Sigu), che vede invece un boom per le indagini genetiche sui tumori.
Nel 2011, ultimo anno disponibile (mentre il censimento precedente risaliva al 2007), sono stati eseguiti complessivamente oltre 580.000 test genetici (+24.000 rispetto al 2007) e 100.000 consulenze.
Le indagini cromosomiche prenatali passano da 136.000 a 129.000 (-5%); quelle postnatali da 114.000 a 86.000 (-24%). Le analisi sui tumori registrano invece un incremento significativo passando da 34.000 a 71.000 (+105%). Calano i test sul liquido amniotico da 102.000 a 97.000 (-5%), mentre rimangono costanti altri test invasivi come le indagini su villi coriali (26.000) e sangue cordonale (383).
E’ aumentato il numero dei geni-malattia analizzati (erano 600 nel 2007, 902 nel 2011, 1042 nel 2012), e la patologia maggiormente indagata è la fibrosi cistica, con 55.716 diagnosi nel 2011, mentre non risulta dal Censimento l’offerta di test di medicina personalizzat