Gravity, un film di Alfonso Cuarón

Sono trascorsi diversi mesi dall’ultimo post che ho pubblicato sul blog e durante questo lungo lasso di tempo ho visto tanti film e tra quelli che mi hanno colpito maggiormente c’è senza dubbio Gravity. Prima della visione ero molto scettica perché pensavo di assistere a un susseguirsi di effetti speciali con poca sostanza, ma i miei sono stati solamente dei pregiudizi fondati sul nulla. D’altronde un regista che ha firmato il bellissimo e struggente I figli degli uomini non avrebbe potuto deludere il suo pubblico. Alfonso Cuarón ha lavorato per ben cinque anni alla preparazione di questo film e ha incontrato tantissime difficoltà tecniche legate al 3D e a Hollywood girava la battuta che sarebbe stato più facile andare sulla luna che portare in orbita Gravity. Invece il regista messicano ce l’ha fatta e il suo film si è fatto davvero amare nonostante ci abbia fatto vivere quella angoscia dell’isolamento e quel terrore che proverebbe ogni essere umano all’idea di essere abbandonato in un luogo ostile alla propria sopravvivenza. Il tutto è accompagnato da un’ottima regia che dimostra ancora una volta quanto Cuarón ci abbia saputo fare con i movimenti di macchina e di come è stato in grado di dirigere una coppia di attori veterani come Sandra Bullock e George Clooney. Insomma, Gravity merita a tutti gli effetti di essere visto ma soprattutto di essere ricordato negli anni futuri.