Grazia imperialista per il ricco Sallusti

Naturalmente una vicenda costellata da assurdità non poteva non concludersi con l’Assurdità. La grazia, seppur – diciamo così – ‘impropria’, in quanto in realtà una commutazione di pena. Ammenda anzichè carcere o domiciliari che fosse. Con una motivazione che più o meno suona così: dato che il Parlamento avrebbe approvato una legge bipartisan in questa direzione, e visto che il giornale (il “Giornale”) ha rettificato la notizia dando conto della falsità della precedente versione (dopo anni ma soprattutto dopo la condanna definitiva), pena pecuniaria di quindicimilaerotti euro e niente restrizione personale. (Che Sallusti, solo con pochi altri, può pernettersi di pagare). Un atto d’imperio del presidente della Repubblica, in sostanza. Una forzatura, nel migliore dei casi. Povero Montesquieu. E povera separazione dei poteri. Certo certo, se al posto di Sallusti ci fosse stato l’ultimo dei blogger, o un giornalista precario (praticamente l’ultimo degli sfigati), le cose sarebbero andate allo stesso modo. Ne sono convinto, certo. Grazia per tutti i giornalisti, in futuro, dunque, se l’articolo 3 della Carta avrà ancora valore. Se coerenza deve essere… o no? Nel frattempo ha ragione Benigni, che l’altra sera fra mille banalità è riuscito ad estrarre dal cilindro una perla: “Sarà un mondo bellissimo quando la Costituzione entrerà in vigore”.

Don Pizzarro

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