“Chi è omofobo?” Nessuno risponde all’appello. C’è chi è “politically correct”, chi semplicemente si rifà alla buona educazione, chi come Pietro Giovannoni nega l’evidenza quando viene accusato di incitare alla discriminazione con le proprie posizioni, c’è la stampa che a una settimana di distanza dalla conferenza stampa dei Giovani Democratici non ne ha ancora dato conto. Sta di fatto che l’omofobia c’è e si esprime trionfalmente, anzi diventa collettore di alleanze politiche trasversali. Quando per esempio si insiste nel dire che di famiglia ce n’è una sola, negando l’evidenza dei processi sociali in corso; quando non si riconosce di aver consentito che si creasse un clima d’intolleranza a scuola tanto da spingere un sedicenne al suicidio. Ma se l’omofobia è un comportamento diffuso sono convinto che non nasca spontaneamente, ma che sia un processo che si sviluppa a livello culturale con precise responsabilità. C’è chi fomenta l’omofobia con dichiarazioni irresponsabili e pregne di pregiudizio e poi si permette di accusare chi reagisce. Ci sono esponenti politici, della gerarchia ecclesiastica, della cultura che tirano il sasso e nascondono la mano.
Dico semplicemente grazie a Matteo Corbo e Fabio Pagini Rizzato per le loro dichiarazioni ferme e pulite, li ringrazio per una conferenza stampa che non so se mai uscirà sui giornali, li ringrazio soprattutto per aver restituito verità ad una storia troppo presto dimenticata.
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