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Grazie delle ville, Al

Creato il 10 febbraio 2012 da Frankezze

Grazie delle ville, Al

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Nel video qui sopra c’è Luigi De Magistris che si rivolge ad Al Pacino per invitarlo a Napoli a presentare il suo ultimo film, Wilde Salome, documentario sull’opera teatrale dello scrittore e drammaturgo irlandese, diretto dallo stesso attore. Che cosa c’entrano Al Pacino e Wilde Salome con Napoli? Ehi, è un’ottima domanda!

Ciao Al, esordisce il sindaco dandogli subito confidenza, prima di iniziare una camminata molto scenografica che lo porterà a recuperare la giacca lasciata sulla sedia, che appena se l’è messa io ho pensato che questo video per Al Pacino era l’ultima cosa che aveva da fare prima di tornarsene a casa.

In un italiano splendido, poi, dice:

Comunico con te per la prima volta a una telecamera per manifestare il mio grandissimo apprezzamento per la tua storia di attore, per quello che hai fatto anche nell’impegno sociale e civile, in tanti film, da Serpico, Il Padrino… o Scarface, che è diventato per i criminali anche un modo da, come dire, seguire nelle ville della camorra e che invece oggi lo stato ha ripreso per farne dei beni confiscati e destinati alla società.

Una logica stringente. Grazie Al che hai fatto un film con dentro delle ville bellissime che poi i camorristi le hanno fatte uguali prima che noi gliele confiscassimo, se non fosse stato per te, Al, quelle ville non le avrebbero mai costruite e poi noi che cosa gli confiscavamo?

Il tutto con un calore e una simpatia che fossi Al Pacino prima cosa chiamerei per disdire l‘Adsl.

Poi non ho capito bene. Cita il teatro San Carlo e sembra che lo voglia invitare lì a presentare il film, però fateci caso non lo dice mai esplicitamente. Secondo me è una trappola. Al Pacino arriva a Napoli pensando al S. Carlo e loro lo portano al multisala di Secondigliano.

- Teatro? Quale teatro? Guarda che hai capito male, Al. Un’altra sfogliatella?

Ho un sacco di domande, tutte parecchio tendenziose.

Perché fare un video invece di, che ne so, scrivergli privatamente?

Al Pacino deve rispondere anche lui con un video oppure può, che ne so, scrivervi privatamente?

Perché già che vi siete messi non vi siete impegnati una mezzoretta di più, giusto perchè tutto questo non sembrasse una pacchianata ruffiana e inutile?

Esattamente, cosa dovrebbe ottenere Napoli dall’elemosina di visibilità concessa da un attore americano? Tre ipotesi:

1)   Foto di Al Pacino con vesuvio/pizza/pizzaiolo/pizzeria/mandolino/pulcinella (propedeutiche al turismo americano di massa).

2)   È l’unico modo di vedere il suo documentario, ché in Italia mi sa che non lo distribuiscono.

3)   Dedica sul poster di Serpico (questa però vale solo per il sindaco).

Non che tutto questo non sia divertente, eh. Però.


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