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Oggi siamo tutti un pò più italiani.
Il monumentale spettacolo di Roberto Benigni, ci ha ridato una dignità di popolo che sembrava sperso.
Per 52 minuti siamo rimasti a pendere dalle labbra di colui che ormai definire comico è semplicemente riduttivo.
Un ora bellissima fatta di storia e di battute, di doppisensi e di patriottismo (se ve la siete persa andate sul sito della Rai) il tutto dando nuovo valore a qualcosa che non sempre viene trattata con la giusta importanza come il nostro inno.
L'italia oggi si è svegliata un pò più patriottica, l'orgoglio di appartenere a questa nazione, per un giorno, ha superato la delusione, l'imbarazzo, la disullisusione che ultimamente erano i sentimenti principi delle nostre anime.
Bisogna ringraziare Roberto perchè ha fatto qualcosa di incredibile, nel suo inarrestabile eloquio, da cui traspariva un reale trasporto emotivo, ha dato un senso al perchè festeggiare, al perchè la Nostra Italia deve rimanere unita.
Ha ridato vigore ad una figura dimenticata come quella di Mameli, ha spiegato (esegesi, è il termine tecnico ma ormai lo usa chiunque) il nostro Inno donandogli una nuova vitalità perchè se è vero che tutti lo cantiamo (almeno la prima strofa) in pochi conoscono il significato del testo.
Ed è un significato meraviglioso e attuale, uno splendido "memento mori" che ci deve sempre ricordare quanta fatica e a quale altissimo prezzo si è formata la nostra nazione.
Per una sera abbiamo dimenticato Berlusconi e i festini,dimenticato la Lega e la sua "voglia di lavorare", ci siamo dimenticati anche della sinistra e della sua evanescenza (anche se questo non è stato molto difficile).
Per un' ora siamo stati tutti fratelli, cinti sotto una stessa bandiera, e è maturata in me l'assurda speranza che quello che abbiamo provato ci spinga con rinnovata energia a cercare di essere veramente UNA SOLA NAZIONE E UN SOLO POPOLO