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Grazie Vespa

Creato il 07 settembre 2010 da Sulromanzo
Grazie VespaDi Angelica Gherardi
Vespa e i corpi, la donna e la femminilità
“Prego la regia di fare un bel primo piano sul pacco del Dottor Vespa”. Così avrebbe dovuto replicare ieri al sunnominato Silvia Avallone se non fosse stata giustamente distratta dalla felicità e dall’emozione per aver vinto il Campiello del primo romanzo. Perché io ieri mi sono sentita offesa come donna, come scrittrice e come giornalista. Non aggiungo anche come cittadina italiana solo perché quello oramai è uno stato quotidiano.
Come giustamente ha sottolineato Gad Lerner in un suo fondo di ieri su Repubblica, il buon Vespa ha totalmente glissato sui meriti di scrittrice della Avallone, soffermandosi invece su ciò che con l’intelletto ha ben poco a che fare, mentre con i vincitori uomini il discorso era invece subito andato all’opera scritta. È quindi stato ufficializzato dal gran guru della TV di Stato quello che già sapevamo da tempo: la donna è un oggetto, una velina, anche quando si illustra per meriti letterari. Ciò che è forse ancora più scioccante è che, bacchettato a destra e a manca sui quotidiani, il Vespa invece di ammettere lo scivolone e scusarsi con l’interessata, si sia giustificato sostenendo che la sua era una carineria. 
Grazie Vespa. Grazie a te che con i tuoi commenti contribuisci a deculturare un Paese, e in particolare i suoi giovani maschi. Grazie a te che hai messo la tua pietra sul muro degli stupri, sempre più numerosi e sempre più compiuti da giovanissimi cui si dice ormai da anni che la donna è solo quello, tette e culi, e cosa vuoi che a 13 anni capiscano che sì però si guarda ma non si tocca. Grazie a te che mi hai dato una ragione in più per dissociarmi dalla categoria dei giornalisti (ma dimmi, l’Albo chi lo tutela, il fruitore o il giornalista?). Grazie a te che sei riuscito a far parlare, il giorno dopo, non della scrittrice e della sua opera, ma di te e di gossip. Grazie a te che ci dimostrerai oggi e nei giorni prossimi che la televisioni italiana non ha nessun rispetto per nessuno, né per la Avallone, né per la donna in generale, né per la professione giornalistica, non imponendoti alcuna sanzione – mentre ricordo il caso dell’eccellente Paul Amar; giornalista francese, presentatore del Tg del secondo canale della televisione pubblica, che fu rimosso dall’incarico per aver posato sul tavolo, durante un dibattito tra due politici in campagna elettorale, un paio di guanti da boxe.
Ieri sulla rete i commenti indignati, di donne ma anche per fortuna di uomini, si sprecano. Facebook è tutto un “linkare” di articoli, note, commenti. Mi è piaciuto questo, ma tanti altri potrebbero essere citati, solo che restano scollegati gli uni dagli altri. Cerchiamo di approfittare di questa piattaforma che ha un po’ di visibilità per mandare un messaggio a Vespa e al mondo dei media tutto: noi non siamo d’accordo. Noi non abbiamo apprezzato. A noi non ci hai fatto sorridere. Noi ci siamo solo sentiti un po’ più pusillanimi come Italiani. 
Allora commentate, dite la vostra, chissà che qualcosa non arrivi dove dovrebbe arrivare. E da qui all’uscita del prossimo libro di Vespa, pensate a su cosa potrebbe mai stringere la telecamera durante le sue presentazioni. Che poi in quel caso non parlare del libro ma del suo fisico potrebbe anche essere una vittoria per il mondo editoriale.

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