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Green Grass

Da Paride

Mi portavi nella tua mano.

Ero piccola, così piccola, che nessuno poteva vedermi.

Quando ero così piccola,  non esistevano le profezie.  Non esisteva il caffè lungo. Non esistevano le pandemie o la paura di volare.

Mi tenevi stretta tra un dito ed un altro ed io guardavo da una fessura, le porte,  le case,  le strade della città. E il cielo,  a volte livido di paura,  a volte azzurro come il mare.

Quand’ero così piccola,  per tenermi al caldo ti coprivi le mani di bosco marrone. Non esisteva lo sciopero generale. Non esisteva l’infinito.

Nel mare mi facevi roteare e soffiavi leggermente il tuo ossigeno per farmi respirare, per paura che potessi annegare. In una grotta lontana un filo di luce mi inondava di calore. Aprivi la mano ed io mi lasciavo asciugare.

Mi portavi nella tua mano. Ero così piccola,  così piccola, non sentivo dolore e non esisteva l’apparenza del reale o la tribuna elettorale.

Mi stendevo sopra il tuo dito e lo abbracciavo sorridendo, creavo delle forme strane con il corpo, come una pietra preziosa. Ero piccola e nella mano mi stringevi, mi nascondevi, dal vento, dalla pioggia, da altre mani.

Quando ero così piccola, gli acari della polvere non esistevano. Neanche le febbri suine. Neanche le amicizie lontane o quelle che non esistevano più.

Quando ero così piccola, non esisteva l’addio, o che non mi sapessi leggere i pensieri, le porte d’estate non si chiudevano, e il mondo si reggeva e basta, non esisteva l’ Alabama e neanche i canali satellitari.

Quando ero piccola, così piccola, mi portavi nella mano.  E quando la notte chiudevo gli occhi sognavo di un mondo meraviglioso che viveva fuori.


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