Ecco perchè Greenpeace sta mettendo in discussione pesantemente l’operato di ENEL:
Le conseguenze dell’uso del carbone per la produzione di energia sono sotto gli occhi di tutti. Mai come nell’ultimo anno il caos climatico, in Italia, ha mostrato il suo vero volto. Basti pensare a quanto successo a Genova, alle Cinque Terre e a Messina, vere e proprie calamità, delitti i cui colpevoli rimangono nell’ombra. Ma è arrivato il momento di fare luce su chi ci fornisce luce a un prezzo troppo alto: per noi, per il clima, per il nostro pianeta.
Per questo abbiamo aperto un’indagine e iscritto Enel nel registro degli indagati per causato disastro climatico, reato ambientale e sanitario. Aiutaci anche tu a fare luce su questa sporca vicenda. Entra nel R.I.C., il Reparto Investigazioni Climatiche di Greenpeace e fai sapere a tutti la verità. Quante più persone saranno informate, quanto più Enel sarà costretta ad ascoltare le nostre richieste.
Chiediamo a Enel di:
- ritirare tutti i progetti di nuovi impianti a carbone, cominciando da quelli di Porto Tolle (Rovigo) e Rossano Calabro (Cosenza);
- cominciare da subito l’abbandono progressivo dell’uso del carbone, da completare entro il 2030;
- approntare un nuovo piano industriale, che segni un forte investimento sulle fonti rinnovabili. E per ogni kilowattora pulito un kilowattora sporco in meno in rete.
Fermiamo Enel. Salviamo il Clima, preparando una Rivoluzione Energetica basata su fonti rinnovabili ed efficienza. Insieme possiamo farcela. Se non sei ancora dei nostri, entra subito a far parte del R.I.C. e unisciti all’indagine del secolo per inchiodare il serial killer del clima.
Non possiamo far finta di niente ed è per questo che bisogna agire! Aggregatevi all’azione di Greenpeace!