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Greenpeace e il rapporto panni sporchi 2

Creato il 03 settembre 2011 da Rossellagrenci
3 settembre 2011 admin Società, Tecnologia vittoria adidas2 Ascolta con webReader Greenpeace ha pubblicato, la settimana scorsa, il rapporto Panni Sporchi 2. Questo rapporto rivela che composti pericolosi per salute e l’ambiente vengono usati nella produzione di abiti sportivi di brand inteernazionali. Su 78 articoli di abbigliamento e scarpe sportive acquistati da Greenpeace in 18 differenti paesi in tutto il mondo, fra cui anche l’Italia, 52 prodotti appartenenti a 14 marche sono risultati positivi al test sui nonilfenoli etossilati (NPE).

Questi composti, usati anche nell’industria tessile, una volta rilasciati nell’ambiente si trasformano in una sostanza pericolosa, il nonilfenolo (NP). Il nonilfenolo è persistente perché non si degrada facilmente, bioaccumulante perché si accumula lungo la catena alimentare e può alterare il sistema ormonale dell’uomo anche a livelli molto bassi.

La ricerca di Greenpeace pur avendo messo in evidenza che le quantità prensenti in abiti e scarpe non è dannosa direttamente per l’uomo, ha anche evidenziato che esiste un sovradosaggio su molti capi. Vista la quantità di indumenti commercializzati in occidente il fenomeno interessa anche l’Europa e l’Italia. Durante i lavaggi in lavatrice si scioglie nell’acqua una parte di NPE che finiscono poi nel sistema fognario, nelle falde acquifere e nel ciclo dell’acqua.

Grandi brand come Nike, Kappa, Adidas, Puma e Lacoste rientrano fra i produttori trovati positivi ai test di Greenpeace.

A distanza di una settimana Nike, Adidas e Puma hanno preso le distanze dagli altri grandi nomi denunciati nel rapporto “Panni sporchi 2”, come H&M e Kappa.

Geenpeace dichiara che nei prossimi giorni terrà gli occhi ben aperti per assicurarsi che i campioni dello sport mantengano le promesse fatte, trasformando gli annunci pubblici in fatti concreti.

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