ROMA – La mattina di domenica 2 marzo, i guanti verdi di Greenpeace hanno sfidato il mondo dell’alta moda in ventiquattro città italiane, tra cui Milano, Firenze, Roma e Palermo. Dopo le iniziative prese nelle settimane della moda di New York, Milano e Parigi, i volontari dell’associazione hanno distribuito i guanti della sfida di fronte ai negozi dei principali marchi come Prada, Dolce&Gabbana e Chanel per chiedere loro di impegnarsi a proteggere le foreste e le risorse idriche del Pianeta.
In testa alla classifica “The Fashion Duel” c’è Valentino Fashion Group, l’unico marchio a impegnarsi per garantire che i loro prodotti non siano contaminati dalla deforestazione e dall’inquinamento. Diverse aziende, tra cui Armani, Gucci e Versace, hanno preso solo impegni parziali che non bastano a invertire la rotta. Invece Prada, Dolce&Gabbana, Chanel, Hermès, Trussardi, Alberta Ferretti e Roberto Cavalli non hanno fornito informazioni precise per dimostrare la loro volontà di proteggere l’ambiente.
“A distanza di quattro mesi, marchi come Prada, Dolce&Gabbana e Chanel si rifiutano ancora di rivelare cosa c’è dietro i bellissimi vestiti che producono. Oggi Greenpeace sta sensibilizzando i loro clienti in ventiquattro città italiane, che sono d’accordo con noi: la moda è così bella che non deve costare nulla al Pianeta” – afferma Esperanza Mora, della campagna “The Fashion Duel” di Greenpeace.
Già 25 mila persone hanno chiesto alle aziende dell’Alta moda di adottare delle politiche di acquisto e produzione a Deforestazione Zero e a Scarichi Zero. Secondo Greenpeace le filiere della pelle e della carta non possono essere contaminate dalla deforestazione in Amazzonia e in Indonesia, e dai cicli produttivi devono essere eliminate le sostanze tossiche che potrebbero compromettere le risorse idriche globali.