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In una clinica brasiliana per donne affette da malattie sessuali avvengono torture e omicidi.
Grazie per avere letto questa recensione, alla prossima.
No, purtroppo per non perdere l'affetto dei nostri cinque lettori (già scesi a questo punto della recensione a quattro) dovremo soffermarci di più su questa splatter-pellicola dello splatter-regista Jesus Franco.
In realtà già leggersi la scheda di Jesus Frano su Wikipedia è un'esperienza toccante, uno che dice che tutto ciò che occorre per fare cinema è «¡Una cámara y libertad!» e poi confeziona un film del genere non può essere preso sul serio.
Leggiamo poi che "ha sempre preso le distanze dal cinema impegnato" e forse in questo siamo concordi, ma leggiamo anche che non vuole essere considerato un regista di B-Movies, del resto nemmeno Barabba si considerava un criminale.
Essendoci stufati anche di raccontarvi della patetica carriera del regista potremmo insegnarvi a fare una catapulta usando due mollette o descrivervi, minuziosamente, cosa c'è fuori dalla finestra.
Ma è notte e non si vede niente fuori, per cui ai tre lettori superstiti cercheremo di raccontare un qualcosa che assomigli ad una trama.
Dicevamo, c'è questa clinica brasiliana per donne con disturbi sessuali (e già verrebbe da chiedersi dove voglia andare a parare il buon Franco) dove avvengono violenze e torture da parte della sadica direttrice Greta, il tutto viene filmato da un tale che fa soldi rivendendo le immagini splatter a qualche altro malato mentale.
Abbie (mi pare) decide di farsi rinchiudere con la complicità del dottor Arcos (interpretato dal nostro paladino delle libertà masochiste Jesus Franco) per indagare sulla morte della sorella.
Come si accorgeranno anche i lettori più avveduti (rimasti in due in quanto il terzo ha lasciato il nostro sito schifato dalla recensione o dal film o da tutti e due), l'idea non è particolarmente brillante e viene anche lei seviziata e torturata finchè non scopre che la sorella è stata violentata e uccisa perchè spia di un fantomatico paese nemico.
A questo punto fa quello che una protagonista di un film serio non dovrebbe mai fare: impazzisce e presumibilmente muore.
Finale non a sorpresa ma con tanta tanta violenza e qualcosa di più.
La voglia di libertà ed espressione del regista si evince dalle numerosissime e mai velate scene di stupri e uccisioni di giovani spie rigorosamente nude (come tutti in questo film), una profumata libertà creativa e rivoluzionaria certamente ben celata a cui la censura ha inspiegabilmente tarpato le ali per anni.
Caro unico lettore rimasto, vedendo questo film capirai quanto sia bello e quanto sia giusto che esista la censura da qualche parte del mondo, nella nostra civile e libera società puoi vederti questa pellicola come e quado vuoi, ma quantomeno vergognati.
Ora che anche tu te ne sei andato e sono rimasto solo nel segreto del mio computer, torno a rivedermelo urlando "viva la libertà!".
Recensito perversamente da: Ortnid
Voti:
TRASH: 89/100
Noia: 89/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 70/100
Presunzione della regia: 99/100
Incapacità degli attori: 75/100
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