Daniel Vartanian Series
di Karen Rose
Karen Rose,vive a Washington con il marito. Prima di cominciare a scrivere lavorava come ingegnere, ma come lei stessa afferma: “Avevo la testa piena di scene e di immagini, tanto che non riuscivo a concentrarmi sul mio lavoro, e così ho cominciato a scriverle. Tutto è iniziato per divertimento, ma presto mi sono resa conto di non poterne fare a meno.” I suoi romanzi hanno scalato i vertici delle classifiche più prestigiose: The New York Times, Usa Today, Sunday Times, Der Spiegel, e sono stati tradotti in dodici Paesi riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. Muori per me è il primo titolo di una trilogia che vi terrà con il fiato sospeso.
1. Muori per Me (isbn::9788865080337)
2. Grida per me
3. Uccidi per me
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Titolo: Grida per me
Autore: Karen Rose
Serie: Vartanian Series #2
Edito da: Leggere Editore
Prezzo: 10.00 €
Genere: Rosa-Crime
Pagine: 573 p.
Voto:
Trama: Dopo tredici anni il terrore è tornato a Dutton. E l’assassino conosce bene i crimini commessi in passato, infatti elimina le proprie vittime seguendo il rituale del serial killer che lo ha preceduto, e lo fa con una precisione tanto stupefacente da far pensare a un disegno di morte che viene da lontano. Anche l’agente speciale Daniel Vartanian è tornato, dopo aver contribuito all’uccisione del fratello Simon, reo di aver commesso una serie di omicidi. E ora deve risolvere un caso che si intreccia pericolosamente con la storia che pensava di aver sepolto per sempre. La ricerca lo spingerà non solo a sondare la mente di un assassino spietato, ma anche al fianco di Alex Fallon, un’infermiera dal passato travagliato quanto il suo. Più i due si avvicineranno, più comprenderanno che la donna è l’ultima vittima designata di una trappola mortale, dalla quale dovranno sottrarsi prima che sia troppo tardi.
GRIDA PER ME
by Debora
“La gente pensa che i propri segreti siano maledettamente al sicuro” sussurrò, così piano che Daniel quasi non sentì. “Le persone sono sciocche.” Poi bisbigliò sottovoce: “Non comportarti da sciocco, figliolo.”
Molto tempo è passato dalla lettura del volume precedente di questa serie, e certamente questo non aiuta. Devo dire, però, che pian piano i ricordi riescono a riaffiorare, anche perché l’autrice ci ricorda qualche dettaglio che ci riaccende quel lumicino nella mente che ci fa ricordare il primo episodio della serie. Questa volta il libro è incentrato, oltre che su omicidi efferati e violenza, su Daniel, uno dei fratelli Vartanian, che dopo la morte del fratello assassino, Simon, deve affrontare un periodo molto difficile per lui, vittima dei rimorsi per non aver fatto abbastanza per i suoi genitori, vittime stesse del fratello. Quindi possiamo certamente affermare che Karen Rose riesce a dare una personalità psicologica ben definita ai suoi personaggi. Li rende veri e vittime dei sentimenti e dei ricordi del passato, che sono sempre dolorosi. Daniel spesso si ritroverà a pensare al passato, a quello che avrebbe potuto fare, alla sorella, con cui ha un rapporto un po’ glaciale.
Anche l’assassino (o gli assassini?) presenti nella storia fanno venire i brividi. Hanno una personalità davvero contorta, e loro stessi sono vittime. Chiaro è come VENDETTA sia una parola e un sentimento chiave nel libro. Anche i più insospettabili, se vengono toccati da questo sentimento, possono diventare pericolosi.
Ne resteranno sorpresi. E sospetteranno l’uno dell’altro. Tutti saranno spaventati. Si alzò soddisfatto del proprio lavoro. Voleva che fossero spaventati. Voleva che fossero scossi e tremassero come ragazzine. Voleva che conoscessero il vero sapore della paura.
Abbiamo quindi anche il punto di vista dei “cattivi” della storia, non solo di Daniel.
Un’altra caratteristica di questo libro è la presenza anche di una storia d’amore. Devo dire che mi sono molto affezionata a questa coppia: Daniel e Alex. Anche lei ha bisogno di ricostruire qualcosa del suo passato come Daniel, e in questo si daranno un grande appoggio. Ho apprezzato non troppo questa scelta, che è sembrata molto forzata, specialmente sul nascere della loro storia. Mi spiego meglio: un vero e proprio colpo di fulmine appena si incontrano. Non che non ci creda, ma a volte Karen Rose avrebbe dovuto rendere la cosa più “terrena”.
Alex abbassò lo sguardo su quelle mani che stringevano le sue, poi le sollevò per incontrare i suoi occhi e i nervi di Daniel s’infuocarono in una reazione a catena che sembrò bruciargli la pelle. C’era una connessione tra loro, un legame, un’affinità che non aveva mai provato prima.
E poi, non serve dirvelo, ma gli intrecci che intercorrono nella storia sono davvero tanti, come lo sono gli omicidi. Forse troppi, potrebbe criticare qualcuno. Credo non sia stato facile per l’autrice, ma non lo è neanche per il lettore. Anche per questo vi consiglio di leggere questa serie, se potete, in successione. La suspance è continua, non vi fermerete mai finché non arriverete alla soluzione, se ci sarà. Verso la fine del libro, la successione degli eventi ci fa capire che nel prossimo libro troveremo come protagonista Susannah Vartanian.
Titolo: Muori per me
Autore: Karen Rose
Serie: Daniel Vartanian Series
Edito da: LeggereEditore
Prezzo: 10 euro
Genere: Narrativa, Sentimentale
Pagine: 568 pg.
Voto:
Trama; Un assassino implacabile, un videogioco dove le vittime sono reali. Un detective e un’archeologa uniscono le loro forze per fermare un gioco crudele. Ma l’efferatezza dei crimini non riuscirà a smorzare la tensione sensuale che si scatena fra i due, inesorabile sin dal primo istante.
Sedici fosse: alcune di esse sono ancora vuote, altre ospitano cadaveri disposti con una cura meticolosa. Le vittime sono state brutalmente torturate e le tecniche di cui si serve l’assassino provengono da una delle epoche più oscure dell’umanità: l’Inquisizione. È per questo che il detective Vito Ciccotelli decide di rivolgersi a Sophie Johansen, un’archeologa specializzata in storia medievale. Nonostante gli anni di esperienza i due si ritrovano ad affrontare la lama affilata del terrore. Il killer non ha ancora finito la sua opera, e chi cercherà di fermarlo rischia di trasformarsi nella nuova pedina del suo gioco di morte. Vito teme che il prossimo grido di orrore possa essere quello di Sophie, proprio ora che l‘ha trovata, ora che la passione è tornata a travolgerlo.
Recensione
di Debora
Ero veramente entusiasta di avere finalmente tra le mani questo libro che, dobbiamo assolutamente dirlo, ci offre più di 500 pagine per soli 10 euro. Ho iniziato la lettura e devo dire lo scenario iniziale mi ha un po’ lasciata perplessa poichè mi sembrava fosse rappresentata perfettamente un’ atmosfera da film horror, più precisamente, mi è tornato alla mente Saw l’horror senza fine di cui sono stati messi in scena infiniti capitoli. Troviamo dunque un torturatore sadico, chiamato Munch (che ci fa ricordare il quadro Urlo del famoso pittore, capirete poi perchè) e dei dettagli peculiari che lo attorniano come telecamere, una vittima legata con nodi impossibili da sciogliere e delle grida agghiaccianti. Ma l’autrice, fortunatamente va più a fondo di un semplice film horror di bassa categoria e descrive l’ambiente adibito alle sevizie rendendo vivide le caratteristiche del torturatore e la sua pazzia; egli compie questi atti e li registra con le telecamere per poi dipingerli ma soprattutto per fare un opera che colga l’essenza della Morte. Mano a mano che andiamo avanti con la storia scopriamo sempre più i dettagli e con accuratezza l’autrice ci descrive le torture medievali che Munch mette in atto.
Un altro personaggio di spicco nel libro è sicuramente la simpaticissima Sophie una donna archeologa appassionata del suo lavoro, irascibile e sensibile ma un pò bizzarra. Per il suo modo di vestire, hippy e poco curato, dimostra molti anni in meno. Si troverà ad aiutare la polizia a compiere le indagini per trovare il torturatore e tutti questi fatti che la metteranno in primo piano porteranno in luce anche delle emozioni nascoste dentro di lei e i ricordi di un passato sofferente. Il lettore scopre così il primo “mistero” sulla simpatica Sophie, fa congetture ed è curioso.
Veniamo poi ad un altro protagonista, Vito Ciccottelli il detective che si addossa il caso. Ed ecco una piccola nota negativa che volevo fare cioè la scelta di questo nome che secondo me, non è per niente ideale specie quando veniamo a sapere che quest’uomo è affascinante, insomma un bell uomo e il nome Vito a me suggerisce tutt’altro. Ma forse è solo un problema mio.
L’incontro tra Sophia e Vito poi ha dell’incredibile; è praticamente un amore a prima vista tanto che Vito pensa subito che guardare Sophie è come sentirsi a casa. Questo scelta dell’autrice non mi ha convinta personalmente, avrei preferito un approccio più naturale tra i due. I loro comportamenti e le loro reazioni ai sentimenti mi sono sembrate a volte eccessive e a volte troppo infantili.
Però non ci si riesce a staccare dal libro, io in una giornata l’ho finito e l’autrice per tenere sveglia la nostra curiosità ha adottato una strategia ben precisa. I capitoli sono suddivisi infatti in sottocapitoli, ognuno dei quali tratta di un personaggio diverso, visto che in questo libro si incrociano molte persone, tutte degne di nota, o di fatti diversi come la storia d’amore tra Vito e Sophia o il trattare il caso dal punto di vista del torturatore o dei famigliari delle vittime. A proposito di queste è da notare come troviamo raccontato veramente poco di Daniel, figlio di una coppia barbaramente uccisa, colui che dà poi il nome a questa trilogia. Sono veramente curiosa di sapere qualcosa di più di questo personaggio che a prima impatto mi ha lasciato ben poco e scoprire il suo ruolo nei capitoli successivi della trilogia.