Grillo al bivio: meglio Berlusconi o il Pd di Bersani?

Creato il 02 marzo 2013 da Societa' Critica @societacritica

La situazione che ci hanno lasciato le elezioni è complessa e difficile da risolvere e se tra qualche settimana, i leader dei più importanti partiti politici non si mettono d’accordo si finirà dritti dritti verso nuove consultazioni. Il motivo dello stallo è presto detto da una parte c’è l’attendismo di Grillo che per non perdere la sua verginità non vuole appoggiare apertamente un governo Bersani e dall’altro c’è la figura impresentabile di Berlusconi che per le sue note vicende non consente il varo di un governo di transizione che accomuni destra e sinistra.

Il fiume della politica italiana è ostruito dai due macigni inamovibili che non permettono un normale decorso delle cose. I due massi sono Grillo e Berlusconi. L’Economist li ha chiamati i due clown. Noi li possiamo chiamare i due irresponsabili. Uno rappresenta il vecchio ed il marcio della politica italiana (Silvio), l’altro dovrebbe rappresentare il nuovo (Beppe) ma ha talmente tanti limiti che si identifica con un nuovo che fa paura o almeno non rassicura. In tutto questo si svolge il dramma di Bersani. Autore di una campagna elettorale, corretta, onesta, ma scarsamente comunicativa il leader del Pd si ritrova a chiudere le porte del recinto quando tutte le vacche sono già scappate. Da ammirare per la propria calma serafica, Bersani rischia di affondare per non essersi accorso di tutti gli errori commessi dalla sua leadership, dal suo partito, e dal suo principale ed unico alleato Vendola.

A questo punto che fare? La palla è irrimediabilmente in mano a Beppe Grillo, nonostante tutti dicano che a sbrogliare la matassa ci penserà il Capo dello Stato, il M5s è l’unico che può sbloccare la situazione in senso positivo, a meno che come qualcuno spera non ci sia una rivoluziona o una nuova fantomatica marcia su Roma. È ora di decidere non tanto con chi stare, ma soprattutto cosa fare e come. È tempo di capire fino in fondo per chi si è votato. Coscienti che in questo momento i grillini non fanno politica ma fanno presenza. Forse è già qualcosa ma in un paese malconcio come l’Italia non basta. La costituzione italiana prevede che per varare un governo la maggioranza di deputati e senatori debbano votargli la fiducia, se Grillo e Casaleggio vogliono veramente incidere dovrebbero escogitare un metodo per appoggiare la sinistra e arginare la destra. Lo sanno tutti che i due guru del Movimento hanno paura di contaminarsi ma non si può governare e cambiare il mondo restando all’opposizione, e soprattutto non sporcandosi ( quanto basta) le mani. Nonostante Grillo spera di ottenere presto nuove elezioni e di guadagnare il 51% dei consensi, la prossima scadenza elettorale rischia di essere troppo in là nel tempo. A quel punto l’Italia sarà già affondata. È ora di scegliere o con il Cavaliere o con il Pd che nonostante tutti i problemi rimane l’unico baluardo democratico della nostra democrazia, altre strade non si vedono all’orizzonte, a meno che Grillo non abbia scelto per il suo popolo un caos continuo che non si capisce a chi conviene ed a chi piaccia. È tempo di smetterla di navigare su internet ed incominciare a far navigare l’Italia.


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