Magazine Politica Italia
Ieri sono rientrate in scena due prime donne della nostra politica: Grillo e Letta. In mattinata l’ewok fulminato si sfoga con la stampa estera dichiarando che l’italicum di Renzi è stato “appositamente” congegnato per eliminare il Movimento di cui è “il semplice portavoce”, e, non pago, ha dichiarato che il grande male di questo paese sono gli organi di informazione inquinati dal potere. Ebbene è tutto vero! Grillo non poteva essere tanto chiaro quanto tendenzioso. Innanzitutto è vero che l’alien elettorale generatosi dal raccapricciante accoppiamento tra Renzi e Berlusoni millanti il bipolarismo perfetto – caratteristica che certamente in Italia si tramuterà in tutt’altra cosa -, ma c’è anche da sottolineare che il movimento di Grillo si è anche scavato la fossa un po’ da solo. Beppe omette di specificare che se il suo movimento è precipitato nei consensi non è certo colpa dell’avvento di Renzi o della duplice riesumazione di Berlusconi, bensì di una strategia politica errata e sterile. Il “semplice portavoce” dimentica che con la sua ostinazione nel voler trincerare i suoi parlamentari - anime candide infiltrate nei postriboli delle istituzioni – ha perso per ben due volte l’occasione di eliminare dalla scena politica il danno peggiore di tutti e, follemente, ha scelto di passare la mano. Tale inerzia ha poi permesso prima a Letta e poi a Renzi di andare a ripescare Berlusconi dal fango dove era stato messo a contar perle. Berlusconi è un bancomat politico e finanziario a cielo aperto, un feudatario che mantiene un potere enorme; e fin quando resterà sulla piazza non si stancherà mai di esercitare lo “ius prime noctis” sulla politica italiana. Il M5S poteva fermare almeno questo ventennale scempio: aveva i voti, la forza e la possibilità ma “inspiegabilmente” non l’ha fatto, lasciando così che il nostro Paese si mettesse a gambe all’aria per farsi seviziare per l’ennesima volta dal cavalier aberrante! Letta e Renzi hanno però il permesso di guardare! Ora questa forza si è ridotta a manifestare in aula in modo tanto chiassoso e disperato quanto sterile, ottenendo poco o nulla. Avrebbe potuto davvero cambiare le cose ma è stata messa all’angolo da strategie fallimentari. La stampa è il secondo grande nemico di Grillo, e anche qui non ha tutti i torti: il giornalismo italiano è vergognosamente assoggettato dalla politica. L’ultima impresa dei media italiani è proprio l’italicum di Renzi, una proposta, peggiore di molte altre, è stata fatta passare nei mezzi di comunicazione per l’unica praticabile. Uno scempio incostituzionale, nato dalle menti contorti di un sindaco segretario e un pregiudicato, reso già legge da una propaganda immotivata, ipertrofica e strumentale. Se questo obbrobrio dovesse passare c’è il rischio che Giachetti inizi anche lo sciopero dell’aria! Ma anche in questo caso Grillo non lesina in vittimismo! Che la stampa in Italia è quel che è lo sappiamo tutti, ma c’è anche da dire che Grillo non ha comunicato quasi per nulla in questi mesi, e quelle rare volte che ci ha provato lo ha fatto proprio male. Dovrebbe almeno riconoscere che le sue invettive, con tracce evidenti di bipolarismo galoppante, hanno fatto più male che bene all’operato dei suoi parlamentari, lodevolmente impegnati nelle istituzioni. Se solo il “comico pazzo” ammettesse le proprie responsabilità - modificando casomai anche la sua strategia comunicativa - quasi certamente il movimento guadagnerebbe non pochi punti sulla lavagna delle preferenze. In Italia nessuno ha mai chiesto scusa, questa sì che sarebbe una bella novità! Pensaci Beppe, fallo ora che hai commesso solo peccati veniali … ti conviene! Anche Enrico Letta ieri ha deciso di “manifestarsi” in pubblico. Il reverendo ha lasciato il breviario a palazzo Chigi ed è andato ad Otto e mezzo per concedersi alle facezie con la Gruber. Ci ha raccontato che rispetta Renzi - anche se lo vorrebbe incaprettato e infilzato in un girarrosto alla prossima “Festa dell’amicizia” -, che presto ci sarà un solido patto di governo alla tedesca con il suo segretario, e che lui ha cose ben più importanti da fare per il bene del paese. E’ vero, Letta proprio oggi in aula ci ha fatto capire che pensa solo al bene degli italiani. A dimostrarlo è stato proprio l’emendamento passato oggi alla camera dei deputati: il cosiddetto “Imu-bankitalia”. Insieme alla cancellazione dell’Imu il governo ha infilato decreti ben più compromettenti e disastrosi attraverso il metodo dell’ attache.L’attache consiste nel creare, al momento del voto in aula, un pacchetto di proposte eterogeneo da votare in blocco. In questo pacchetto vengono inserite sia proposte popolari e positive che hanno il compito di fare da traino – come in questo caso l’abolizione dell’Imu – e sia proposte aberranti e impopolari per far sì che tutte passino insieme al vaglio del voto in una sola volta. Le leggi che favoriscono le lobbie vengono infilate alla chetichella nello stesso pacchetto dove ci sono leggi di interesse popolare. E’ un metodo splendido ed efficace, una vera carognata paragonabile al proverbiale “specchietto per le allodole”. Così oggi in aula non solo si è votata la fittizia abolizione dell’imu ma anche la definitiva depauperazione della nostra banca nazionale. Infatti il decreto Bankitalia ci dilania in ben tre modi. In primo luogo il capitale della nostra banca schizza dai classici 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro. Questo enorme aumento - alimentato dalle stesse riserve della Banca d’Italia, da noi cittadini per intenderci - sarà a totale disposizione dei suoi azionisti, cioè le banche, le quali incrementeranno quasi del 5000% le loro quote. In secondo luogo, la Banca d’Italia, fino ad ora non poteva distribuire utili superiori al 10% l’anno e non più di una quota ai propri azionisti (cioè un massimo di 156.000 euro, circa lo 0,5%, pari al capitale sociale). Ora, con l’ingente aumento di capitale può arrivare anche a distribuire 450 milioni l’anno ai suoi azionisti, milioni così distribuiti: UniCredit ( per il 22%), Intesa Sanpaolo ( per il 30%), Banca Carige ( per il 4%), Assicurazioni Generali ( per circa il 6%), Monte dei Paschi di Siena ( per il 2,5%) e Bnl (per circa il 3%). In Pratica le banche private potranno tranquillamente impossessarsi delle nostre riserve nazionali!Ed infine il colpo di grazia! Ogni attuale azionista dovrà vendere tutte le quote che eccedono il 3%, le quali, una volta cedute, potranno essere tranquillamente vendute alle banche europee. Immaginiamo cosa accadrà quando i veri colossi bancari del continente metteranno definitivamente le mani sulla nostra ricchezza nazionale, un capitale in origine nato per far fronte alle emergenze di questo paese.
E Bravo Letta! Da buon pastore ti stai dando davvero da fare per tutti noi! Se non ci fossi i banchieri dovrebbero inventarti!
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