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“Preferisco che i voti vadano al PDL piuttosto che disperdersi verso Grillo”. Questa dovrebbe essere la frase pronunciata recentemente da Enrico Letta che ha creato sconcerto in Antonio Padellaro e che ha creato in me un interrogativo amletico: quale sarà il prossimo fascista a fare fessi gli italiani alle future elezioni, Grillo I o Berlusconi IV? Uno dei due già c'è già riuscito, l'hanno sgamato e quindi parte molto svantaggiato. Fra i due litiganti il terzo gode? Gli italiani li fa fessi di nuovo Monti? Ma Monti è l'uomo più odiato dai fascisti e in generale da buona parte degli italiani. E allora i voti di destra dove andranno? Adesso cercheremmo di fare chiarezza.
Già, perché la frase di Letta è piuttosto indicativa di uno stato d’animo generale. In Italia un governo apertamente di destra c’è, ed è quello dei politici mascherati da tecnici Passera, Monti e la Tatcher italiana Elsa Fornero; ma a quelli di destra non piace, perché ai destroti italici piacciono mafiosi, puttane e papponi. Ora però il trend arcorista è in forte calo, nonostante la boutade del solito Silvione che dice di voler riscendere in campo per salvare un partito il cui problema fondamentale è l’epurazione della Minetti. Allora occorrerà fare un po’ di storia e capire che cosa s’intende per destra, nel senso nobile e ignobile del termine e capiremo che la "dispersione" ci sarà, ma non è quella di cui parla Letta.
Evitiamo di partire dalle crociate e vediamo direttamente cosa scrisse Benito Mussolini sul Popolo d’Italia per presentare i suoi Fasci di combattimento nel 1919: “ Noi ci permettiamo di essere aristocratici e democratici, conservatori e progressisti, reazionari e rivoluzionari, legalisti e illegalisti, a seconda delle circostanze di tempo, di luogo e di ambiente “. Vi ricorda qualcosa? Voglio darvi un indizio in più e citare un altro discorso di Mussolini, quello al senato del 17 novembre 1922: "Per me tutte queste terminologie di destra, di sinistra, di conservatori, di aristocrazia o democrazia, sono vacue terminologie scolastiche. Servono per distinguerci qualche volta o per confonderci, spesso “. Vi sembra di averlo già sentito in bocca a qualcuno recentemente? Rimandiamo la risposta a qualche riga più avanti.
Intanto avrò dissolto in voi ogni dubbio sul fatto che il fascismo non è mai stato di destra, o quanto meno di destra nel senso “nobile” del termine, perché pensare a destra significa avere riferimenti di tutt’altro tipo. il fascismo non è un pensiero: è un modo d’essere ed è sempre esistito: quando c’è una massa consistente di persone che non capisce niente, che non vuole capire niente e su tutto questo e disposta a metterci un bel “me ne frego”, ecco che può presentarsi qualcuno ed etichettare il barattolo: “fascismo”. Poi passano 20 anni, qualcuno viene impiccato a testa all’ingiù, si fa una costituzione antifascista, ma il barattolo sta ancora li, e allora basta cambiare etichetta per tutti quelli che non capiscono niente, non vogliono capire niente e ci mettono un bel “me ne frego”: sul barattolo si scriverà: “Democrazia Cristiana”. Poi arrivano le manette, finiscono tutti in carcere, ma il barattolo sta ancora li, e allora qualcuno cambierà etichetta e scriverà “Forza Italia”.
Pensate davvero che tutte le etichette che ho appena nominato facciano un barattolo diverso? Pensate davvero che stia parlando di etichette di destra? Oppure qualcuno si vorrà fare avanti e dire: “ superiamo questi steccati ideologici: non esistono più la destra e la sinistra, andiamo oltre! ”. Ecco. È quello che diceva Mussolini 90 anni fa ed è quello che dice oggi Beppe Grillo pensando di essere tanto originale. Ecco la risposta al quesito di qualche riga sopra.
La verità è che per essere originali occorrerebbe credere in noi stessi. Capite cosa ho detto? Credere nella nostra “originalità” e non in quella degli altri. Chi ha il culto della personalità, molto spesso ha il culto, ma non la personalità. Detto ciò, torniamo a queste due categorie logore ed obsolete che sono la destra e la sinistra. Due mie vecchie ossessioni.
un quadro, un disco, un film ecc. non sono di destra o di sinistra: sono belli o brutti. Anche una persona non è di destra o di sinistra, al limite è onesto o disonesto. Invece, in politica la dicotomia esiste e come, e deve rimanere, perché chi afferma la morte delle ideologie (tipo Grillo, Berlusconi o qualsiasi altro guitto da avanspettacolo), fa un'operazione estremamente ideologica. Non lo dico io, lo diceva un santo vecchio: Norberto Bobbio. Ma i grillini non hanno altro riferimento se non la loro bibbia: il blog di Beppe Grillo. Dunque tutto ciò che non sta scritto sul blog di Beppe Grillo è pensiero eterodosso e tutti quelli che non sono Beppe Grillo sono morti, figuriamoci uno che morto lo è per davvero come l'immortale Bobbio.
Vi chiederete adesso se esiste in Italia una destra nel senso "nobile" del termine, visto che ho introdotto questo post facendo una distinzione fra due tipi di destra. E' esistita, e non è solo quella "storica", altrimenti stiamo freschi. In Italia ci fu "il mondo", gloriosa rivista degli anni 50\60 diretta da Mario Pannunzio alla quale collaborarono penne come quelle di Ennio Flaiano, Eugenio Scalafari, Tommaso Landolfi , un giovanissimo Marco Pannella e che si avvalse della collaborazione di scrittori come George Orwell e Thomas Mann. Proprio uno fra i più talentuosi articolisti del "mondo", poi scrittore per il cinema, romanziere, recensore ed "elzevirista", cioè Ennio Flaiano, ebbe il merito e l'onore di scoprire uno dei più grandi geni che l'Italia abbia mai prodotto in tanti secoli di cultura: Carmelo Bene, che di sinistra proprio non è mai stato (in realtà Bene è sempre stato al di la non delle categorie, ma dell'ontologia stessa). Questa destra potrebbe oggi interessare all'italica massa zombificata da Grillo e Berlusconi? la frase di Enrico Letta (altro uomo di destra per altro, ma leggermente più dello zio), non è forse una tautologia? Che determinati voti vadano a Grillo o a Berlusconi quale sarebbe la differenza? Lo spiego subito: Enrico Letta è convinto di poter individuare meglio il nemico se vede il solito PDL davanti e nel contempo avrebbe anche i soliti interlocutori a cui fare riferimento (ce n'è anche uno che porta lo stesso suo cognome), per somministrarci i soliti inciuci. Con Grilllo davanti invece non può fare inciuci e parla di "dispersione", ma il problema è tutto suo e di un PD che non sa più essere di sinistra ormai da tempo immemore e proprio grazie a gente come lui. Gli italiani invece verranno fregati da un altro tipo di dispersione se dovessero lasciarsi imbambolare da Grillo: la dispersione dei loro cervelli e la dispersione verso il fascismo 2.0. P:S. Per chi avesse ancora voglia di rompere i coglioni e non avesse capito che cos'è il fascismo 2.0 , guardi questo , questo e questo. Arrivederci a presto.
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