E’ evidente che dopo la Sicilia, l’ex comico punta al Pirellone.
In Sicilia, prima della nuotata di Grillo il M5S non esisteva, ben diversa è la situazione della Lombardia.
Qui il M5S conta più di ventimila attivisti e una quarantina di consiglieri comunali eletti.
Nato una manciata di anni fa su internet, è diventato ormai una realtà ben strutturata, capace di far invidia anche a un partito organizzato come il Carroccio.
In ogni provincia lombarda si contano in media più di mille iscritti a gruppo, mentre solo a Milano sono circa 3mila.
Non ci sono stime precise ma il comico genovese tra le valli padane si ritrova un esercito di 20 mila persone, che ha voglia di fare e che continua a raccogliere consensi.
Si contano poi amministratori in tutta la Lombardia, eletti alle ultime elezioni amministrative del 2011 e 2012.
Oltre a Mattia Calise a Milano, il caso più celebre a palazzo Marino, nell’hinterland meneghino, senza dimenticare i gli 11 rappresentanti nelle zone del capoluogo lombardo, Grillo conta diversi consiglieri comunali.
Tra questi, Laura Antimiani ad Arese, Mauro Aimi a Cernusco sul Naviglio, Walter Mio a Cesano Maderno, Luca Ceruti a Como, Alessandro Boldi e Christian Di Feo a Crema, Luisa Sabbadini a Desenzano del Garda, Mauro Rolfi a Gussago, Matteo Afker e Emanuele Viganò a Garbagnate Milanese, Daniele Berti a Legnano, Emanuele Sana a Lissone, Nicola Fuggetta e Giammarco Novi a Monza, Angelo Scaratti a Palazzolo sull’Oglio, Gregorio Mammi a Pieve Emanuele, Alessandra Salamina a San Donato Milanese, Serena Franciosi a Sesto San Giovannni, Stefano Castiglia a Tradate, Daniela Gobbo a Varedo, Giampaolo Sablich a Busto Arsizio, Stefano Castiglio a Tradate, Francesco Cammarata a Varese
La litigiosità tra PDl e Lega Nord non può che aumentare i consensi del Movimento.
A livello regionale, i sondaggi danno M5S tra il 15 e il 21 %.
I sondaggi in Sicilia lo davano all’8% ed è finito al 18%, quindi le premesse non sono assolutamente buone.
In questo clima Beppe Grillo insieme con i suoi rischia di fare il botto.
Potrebbe aiutare un successo dei grillini anche l’indecisione del centrosinistra e del mio partito sulla scelta del candidato.
Ci sono le primarie ed è un bene.
C’è la coalizione con la volontà di aprirsi sempre di più, ed è un bene.
Il partito deve però appoggiare un candidato che potrebbe attrarre elettori anche dal movimento 5 stelle, oltre che dall’astensionismo.
Ci vuole un minimo di popolarità: qualche sondaggio c’è.
A guidare la squadra, su cui è giusto puntare, ci vuole chi lavora da tempo in regione e dialoga spesso anche con i movimenti.
O per lo meno ne fa un’analisi seria e credibile.
Se non si vuole essere stritolati tra le divisioni del centrodestra e il Movimento di Grillo ci vuole uno scatto di coraggio, che, solo per fare qualche esempio a Milano , Genova e Napoli, come pd non abbiamo saputo fare.
Questo sarebbe il momento per tutto il partito di farlo.