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Grillo, Scalfari, d'Arcais e la paura dello sfascio

Creato il 05 novembre 2012 da Brizigrafo @brizigrafo
Grillo, Scalfari, d'Arcais e la paura dello sfascio Questa vignetta è di quattro anni fa.
Oggi il figlio precario è un disoccupato. Altroché luce in fondo al tunnel!
Eugenio Scalfari sulle colonne della "sua" Repubblica nel consueto sermone domenicale, significativamente titolato L'alternativa Grillo, catastrofe annunciata, esprime tutti i timori relativi alla possibile affermazione del Movimento 5 Stelle nelle prossime elezioni.
Se la prende con l'amplificazione di "alcune emittenti televisive" del fenomeno Grillo, definito senza mezzi termini "populismo eversivo", e si chiede perché.
Si risponde che le ragioni vanno trovate nell'articolo di Flores d'Arcais sul Fatto Quotidiano Matteo Renzi è pessimo, quindi lo voterò, premettendo che d'Arcais "ha sempre dato prova di notevole bizzarria (uso un eufemismo)". Per Scalfari, per dirla alla lombarda, Flores l'è föra ad tésta.
Flores dice che (cito l'interpretazione di Scalfari) "la ragione per cui darà il suo voto nelle primarie del prossimo 25 novembre a Matteo Renzi" [ndr: definito da d'Arcais un "Berlusconi formato Pupo"] è che "se Renzi vincerà il Pd si sfascerà e questo è l'obiettivo desiderato da Flores, il quale alle elezioni (così prosegue il suo articolo) voterà per Grillo. Ma perché? Perché Grillo sfascerà tutto e manderà tutti a casa o in galera, da Napolitano a Bersani ad Alfano a Casini, da Berlusconi a D'Alema a Bossi, fino a Monti, Passera, Fornero, Montezemolo... insomma tutti. La palingenesi."
In breve, secondo Scalfari, chi vota per Grillo è uno sfascista che ci porterà alla catastrofe. Tipica conclusione di chi ritiene le ricette del governo Monti le uniche adatte a preservare l'Italia, e magari anche l'Europa e il mondo, così come lo conosciamo.
Perché tanta paura per l'eventuale arrivo dei "grillini" nella stanza dei bottoni?
Di primo acchito vien da pensare:"Non potrebbero certo far peggio della banda di ladri ed ipocriti che ci ha governato negli ultimi vent'anni."
Perché indignarsi se qualcuno vuole sfasciare una società dominata dagli interessi economici della grande finanza?
Perché quando il "nuovo" proposto dalle linee politiche fino ad ora dominanti si traduce nella distruzione di quel che resta dello stato sociale e i ricchi diventano sempre più ricchi?
Per dirla con Gramellini "A me un Nuovo dove i mercanti ingrassano [...] sembra nascere già molto vecchio."
Lottare contro le ingiustizie di un mondo dove l'1% della popolazione detiene ricchezze e potere imponendo la sua volontà al restante 99% sembra cosa giusta fin anche ad un economista premio Nobel come Krugman.
E infine perché una nuova generazione politica estranea agli schemi ideologici novecenteschi e populista (e dunque anche per me scarsamente comprensibile), emersa grazie agli improperi istrionici di Grillo, non dovrebbe funzionare a priori? Solo in quanto non lo vorrebbe l'Europa?
L'alternativa di Scalfari è il PD con Monti al governo. Ma mi faccia il piacere!
Certo per un vecchio conservatore sembra la coperta più calda. Chissenefrega di chi sta sempre peggio.
Un po' di sfascio, forse, non sarebbe il peggiore dei mali.
Certo è giustificabile il terrore di chi, ormai anziano, teme che ogni cambiamento profondo degli assetti sociali vada a suo discapito.
Inoltre come dice Upton Sinclair "è difficile far capire qualcosa ad una persona, quando il suo stipendio dipende dal fatto di non capirla."
Ma per chi, come Scalfari, se l'è passata più che bene per tutta la vita può anche essere traumatico. Traumatico nel senso che se questo "sfascio" non dovesse alla fin fine verificarsi, la sua credibilità di vecchio giornalista osannato e strapagato andrebbe a farsi fottere e i quattro gatti che ancora subiscono il fascino dei suoi chilometrici articoli diventerebbero tre poi due, poi uno, poi...


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