Magazine Psicologia
Il corso ha profondamente deluso le mie aspettative. (...) Si tratta di un vero e proprio Lavoro da fare, con la L maiuscola. Niente di semplice e di rapida attuazione, ma un lavoro ingente che, francamente, scoraggia ancor prima di averlo iniziato. Ma una persona che come me deve fare un sacco di cose, che non ha tempo per inserire altre attività nella propria routine e a cui anzi il tempo manca anche per completare quelle che già deve fare, può anche mettersi a perdere tempo ed investire risorse e tempo ingenti (perché è questo che viene chiesto) per mettere in pratica il manuale e trovare la ragazza?
Questo aspetto andava specificato molto meglio nel sito. E la cosa più ridicola, grave a mio avviso, è che, subito dopo averlo acquistato, nelle prime pagine, già si scopre che esiste una categoria di persone per le quali il manuale viene definito completamente inutile. Oltretutto, guarda caso, ma sicuramente non sono l'unico, mi riconosco proprio in quella categoria di persone! Ma, cavolo, non si sarebbe forse dovuto specificare PRIMA dell'acquisto? E' come se vendo un telecomando universale e, dopo averlo comprato, il cliente scopre indicato all'interno della scatola che il telecomando è, sì, universale, ma è esclusa nello specifico una determinata marca di televisori, che guarda caso è proprio quella che possiede il cliente.
Ciao Alessandro,
spero sarai d'accordo se ci diamo del tu. Mi dispiace molto che il corso non abbia soddisfatto le tue aspettative. Se hai voglia, possiamo provare a capire meglio che cosa non va.
Innanzitutto permettimi di rassicurarti su quella che mi sembra essere la tua perplessità principale, cioè che il corso Fidanzato in 30 Giorni non si possa applicare a te. Nell'idealtipo degli "uomini di categoria 1" abbiamo incluso quella piccola minoranza di uomini che non hanno una motivazione a trovarsi una compagna. E' giusto: se non hai una motivazione, il corso non te la fornisce! Chi non ha voglia di correre 5 km, non correrà mai 5 km. Il fatto che tu abbia cercato e ordinato il corso, significa che tu hai voglia di trovarti una ragazza: la motivazione ce l'hai!
Il corso, dunque, non ti fornisce una motivazione: è concepito per aiutarti a procurarti le altre due risorse necessarie per raggiungere l'obiettivo. Queste due risorse sono:
1- la tecnica
2 - l'allenamento
E' su quest'ultimo fattore -- l'allenamento -- che, mi sembra, si concentrino altre tue perplessità. Purtroppo, qualunque realizzazione, cambiamento o miglioramento nella nostra vita richiede un qualche tipo di lavoro. Quando hai affrontato il tuo primo giorno di scuola, quando hai imparato ad andare in bicicletta, quando hai imparato a usare il computer hai fatto uno sforzo. E' quello che nel linguaggio del coaching si chiama "uscire dalla zona di comfort": la premessa di ogni cambiamento. Se io ti dicessi che puoi fidanzarti senza uscire dalla tua zona di comfort, cioè senza scostarti di un millimetro dalle cose che fai ogni giorno, sarei come Wanna Marchi che vende il sale che fa gli incantesimi. Quello che invece io posso fare come coach è renderti questo sforzo il più piccolo e il più naturale possibile. Questo è possibile grazie a due principi su cui si fonda il metodo:
1. Il principio di carico progressivo: cambiamenti minimi, piccoli passi graduali.
2. I principi del coaching umanistico. Qualunque cambiamento è in linea con le tue individuali potenzialità e la tua indole.
Se ciononostante il programma ti pare, come dici tu, un lavoro con la L maiuscola, che ti scoraggia ancora prima di iniziarlo, io ti dico: inizialo. Molto probabilmente ti accorgerai che non è così. Molto spesso basta davvero poco per creare dei cambiamenti nella propria vita. Basta per esempio mettere da parte l'idea che ottenere dei risultati siano necessarie doti (di tempo, di volontà, di adattamento...) alla portata di pochi eletti e dire "ok, ci provo anch'io!"
Poi, potrebbe funzionare oppure rivelarsi un flop o una perdita di tempo, ma la sicurezza di fallire si ottiene soltanto in un modo: non provandoci. Tanti ragazzi mi scrivono per ringraziarmi e, credimi, si tratta di persone assolutamente "normali", che come tutti noi dividono la giornata fra impegni, insicurezze, dubbi e paure di non farcela. Non si tratta di credere in me. Si tratta di credere in te stesso. Per questo confido vivamente che anche tu decida di dare a te stesso una chance.
Un saluto,
Andrea
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