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Grumello, malumori mell’assemblea per la nuova discarica di Cremona Ecologia: scorie, fumi e camion. Presentato il progetto

Creato il 17 ottobre 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

La serie di conferenze di servizi sulla proposta di discarica di Grumello è già iniziata, le prime due riunioni si sono svolte ma il comune ha deciso di parlare ai cittadini solo ieri sera per la prima volta. “È un’evidente scorrettezza, sarebbe stato meglio consultare i cittadini per primi” ha commentato Ezio Corradi alla fine di un’assemblea in cui la popolazione di grumello, ma anche di acquanegra, soresina, roggione ha espresso non pochi dubbi e molta amarezza.
Infatti Alessandra Barocci (cremona Ecologia) ha esposto il progetto con l’eleganza del linguaggio scientifico, mentre Renato Crotti (Gruppo Arvedi) ha usato parole crude e schiette: “Sappiamo quello che facciamo: intacchiamo un sito. È un dato negativo, non lo nascondiamo. Offriamo però, con lo sviluppo del gruppo Arvedi, lavoro anche per l’indotto e una gestione corretta della discarica, con le migliori tecniche di oggi. Le opere di compensazione non sono obbligatorie per legge: le discuteremo con il Comune”.
La dottoressa Barocci ha risposto a tutte le domande, tuttavia l’assemblea ha manifestato più volte dolore, sì, già si sente un dolore socialmente diffuso, che non si se darà vita a un comitato.
“Il nostro è un piccolo paese agricolo, che cosa resterà della nostra campagna? Il valore del territorio scenderà, saremo penalizzati”. Molte le lamentele: “E’ sconfortante che in un periodo di recessione si parli di recessione in questi termini. Si faranno un domani analisi epidemiologiche e si vedrà se avrete mantenuto le promesse. I giovani si ricorderanno delle scelte che state per prendere”.
Il vicesindaco Luigi Tantardini, a margine dell’incontro pubblico, ha espresso preoccupazione “non per le scorie ma per i fumi e la viabilità, per questo abbiamo presentato già una serie di osservazioni. Ho lavorato tanti anni in una ferriera, le scorie non sono un problema”.
Il sindaco Fabio Scio ha tenuto a precisare che “non abbiamo detto sinora né sì né no. Abbiamo deciso di non dare una risposta positiva o negativa a priori, ma solo dopo un confronto sul progetto. Intendiamo creare una commissione super partes di persone indipendenti”. Quest’ultima idea è una novità per la nostra provincia; deve ancora prendere forma tuttavia ricorda alcune esperienze già attuate da Comuni bresciani, che hanno unito le forze per procurarsi ad esempio consulenze professionali.
Sono 54 le osservazioni sinora preparate dal tecnico comunale. Il sindaco mostra sicurezza e convinzione tuttavia sono stati notati alcuni lati opachi. Il documento progettuale non è stato ancora diffuso. Il sindaco inoltre invita a discutere con lui ma nel suo ufficio. E nello stesso tempo promette nuove assemblee.
Nella nuova discarica, se sarà approvata, sorgerà un impianto di trattamento dei rifiuti. La novità, rispetto a Crotta D’Adda (discarica che Cremona Ecologia ha iniziato a gestire dopo l’esecuzione) è questa: un impianto che consentirà il recupero di parte dei rifiuti dell’acciaieria. Materiali ferrosi e d’altro genere saranno riciclati. “Ma ci saranno variazioni in corso d’opera? In futuro quali rifiuti arriveranno dall’acciaieria?” A Crotta il sito dei rifiuti è raddoppiato già. E di nuove discariche d’altro tipo si parla ad Acquanegra e Sesto. “Diventiamo una pattumiera?” è stata una domanda ricorrente, sofferta.
Aumenteranno in continuazione le discariche legate al gruppo Arvedi, visto che la produzione dell’acciaieria aumenta con vigore? Alessandra Barocci ha spiegato che il gruppo Arvedi si sta impegnando per mettere a punto progetti di recupero dei rifiuti speciali. Occorrerà uno sforzo notevole: “Puntiamo a questo obiettivo, da raggiungere un giorno”.
Da un lato gli obiettivi di un gruppo industriale in espansione, dall’altro lo sconforto dei futuri, possibili vicini di casa della discarica, una famiglia che teme odori, fumi, rumori e traffico. Solo 20 camion al giorno, ha risposto Barocci. Nuova strada? forse.
Malessere tra gli agricoltori vicini al sito, attualmente una cava quasi completata. Chi paga il conto è l’agricoltura, l’ambiente, la qualità dell’aria, il paesaggio. Da una parte l’economia, in uno dei aspetti più indigesti, dall’altro la storia di un paese piccolo e sereno in mezzo alla campagna sta forse cambiando per sempre. Crotta D’Adda non è più la stessa, accanto a montagne di scorie. Questa provincia non è più la stessa di pochi anni fa. Un cambiando vertiginoso.
Pubblico non solo grumellese. Tra gli altri l’architetto Michele de Crecchio e l’ex dirigente del settore ambiente della Provincia Mara Pesaro, oltre all’opposizione comunale locale. La quale, ha affermato il sindaco, sarà coinvolta in un confronto aperto. Dure critiche dal leghista Cominetti.
Agricoltura di un tempo, tu eri meglio senza paragone, par che abbia detto la gente di Grumello.

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