Apple Inc.
Sicuramente tanti hanno notato che nel momento in qui si parla dell’ azienda sopracitata si cade frequentemente in una “narrazione dominante” facendo troppe volte degenerare la situazione, probabilmente la causa la possiamo attribuire ad un’ incapacita’ generale di condurre un ragionamento logico ( causa > effetto ), la quasi totale assenza di prospettiva e forse anche di una certa dose di acume ( … ) secondo me porta la maggioranza delle persone in confusione poiche’ non riescono neanche a tenere “l’ informazione ottenuta“ separata dal significato che gli attribuiscono, alimentando veemente questo gigantesco incendio virtuale meglio conosciuto come Web 3.0. Alla fine quello che conta e’ solo chi urla piu’ forte e cioe’ “domina“, appunto. Cio’ non perche’ chi ha delle opinioni non arrivi a comprendere arcani segreti ma perche’ affronta chiaramete l’ argomento in maniera parziale rischiando pure il ridicolo presso chiunque abbia quel tanto che basta d’ esperienza di “tecnologia vissuta“, non solo raccattata per internet.
La verita’ e’ che fin troppo spesso ci sentiamo costretti a parteggiare per giustificare ovviamente una sorta di “visione del mondo“ che in qualche modo vogliamo difendere, per interessi piu’ o meno legittimi, ma quest’ approccio non e’ intelletualmente puro, impervia l’ obiettivita’ ed una congiunta mancanza di cultura fuorvia molto piu’ di quanto si immagini l’ efficacia del senso critico il che porta ovviamente a raggiungere gli estremi piu’ futilmente integralisti, dalla satira rosikona al difensivismo pedante… Tanto le parole, anche all’ ingrosso, non costano nulla. Infatti molto spesso e’ cosi’ perche’ non valgono nulla.
Alcuni di voi potrebbero affermare che tale fenomeno e’ caratteristica intrinseca di un mercato sempre dominato/manipolato da grandi idealisti rampanti e da astuti economisti benpensanti che ci istigano col loro proverbiale fascino a sostenerli come degli ultra’ deficenti fin dagl’ albori del 1837 tirando fuori dal cappello patrimoni come la macchina analitica di Babbage o, piu’ tardi, la stupefacente Atanasoff-Berry Computer, prima macchina elettronica che ha letteralmente messo le basi dell’ informatica scrivendone l’ ABC, ed andando poi ad esplodere verso i neanche tanto lontani anni 80 – a salire – pero’ possiamo tranquillamente definire Apple Inc. come uno dei maggiori esponenti di questo “movimento“ semplicemente perche’, scusate la tautologia, Apple e’ Apple ed impareremo a conoscerla !
Davanti ad Apple l’ indifferenza per troppi non e’ un’ opzione poiche’ come Napoli si dimostra fantastica proprio grazie alla sua indole “problematica” dato che a differenza di altre aziede non li maschera e ne’ li elude ma prova a conviverci rendendoli evidenti e mai ignorabili invece di dare l’ impressione iniziale che tutto sia sotto controllo ed e’ proprio questo il senso sebbene cio’ fa spesso e volentieri storcere il naso a molti poiche’ non seguire gli standard ( pane azzimo per i troll dell’ ultima ora… ) o non lasciare alcuna scelta – se non quella “giusta” per loro – all’ utenza equivale ad ergersi ad eletti tecnocratici con la verita’ in tasca ( come affermerebbe qualcuno… ), un po’ come dire:
“Abbiamo ragione noi e voi vi state comportando da incoscienti”
E malgrado tutto questo possa sembrare oltraggioso per gli strenui difensori di una presunta umanita’ a tutti i costi invece e’ paradossalmente cio’ che le regala un volto umano, VERO, che molte altre non possono vantare. La bellezza di Apple non deriva solo dal suo patrimonio storico o dai suoi “monumenti” ma anche dalla sua natura problematica, da quel poter trovare il paradiso e dopo 3,5 pollici di display l’ inferno, dal poter provare estasi e paura fra un momento e l’ altro. Se avesse SOLO storia e “monumenti”, sarebbe una bellissima societa’ demagogica ed ignava come ce ne sono tante nel mondo ma non autentica. Infatti Apple e’ per antonomasia un attore che impone le sue scelte per indirizzare l’ industria ed in tal modo e’ riuscita piu’ di ogni altro concorrente a cogliere le mille sfumature di grigio che compongono il mercato.
Il segreto e’…
Reinventare per Innovare !
Come ?
Eseguendo un loop di pochi ma fondamentali passi:
- Osservare;
- Imparare;
- Progredire;
- Innovare;
- Ripetere.
Molti dotti si vergognano dell’ otium ( occupazione intelletuale ) perche’ l’ ozio e l’ oziare sono invece nobili attivita’, dunque se l’ ozio e’ realmente il padre di tutti i vizi allora e’ comprensibile il come mai si trova proprio nelle immediate vicinanze di tutte le virtu’ pero’ la nostra stessa esistenza dimostra che dobbiamo imparare dagli altri, non ristagnare.
“I grandi artisti non copiano, rubano !”
[ Cit. Pablo Picasso ]
Il mercato non e’ perpetua ricerca della novita’ senza cognizione di causa ma investire per rendere le novita’ utili alle persone che incontrano, scegliendo gli ingredienti giusti e scartando cio’ che deve essere scartato. L’ adattamento e’ sopravvivenza innovativa, essa e’ innata e va coltivata ( cambiare per evolvere ) altrimenti si rasenta l’ omologazione divenendo contorno senza spessore, commercio senza vita, mediocrita’ senza desiderio…
“Those who do not want to imitate anything, produce nothing.”
[ Cit. Salvador Dalí ]
Il che genera due tipi di conseguenze:
Coloro che vorrebbero vederla ridotta in macerie, parlandone con astio e cantando a squarciagola il requem del nazionalpopulismo di Renato Carosone…
La elevano a mito poiche’ da che mondo e’ mondo solo i vincenti hanno gli Hater, MicroSoft insegna. Di converso, coloro che la lodano aprioristicamente ne fanno un culto dal quale qualunque persona cum grano salis istintivamente diffida infatti e’ una perversione psicologica e psicotica molto comune finire, prima o poi, per amare od odiare tutto di qualcosa che si ama/odia a meta’, lo scopo e’ non avere dubbi perche’ allarmano la povera mente umana e creano panico nei consumatori. Cio’, se portato all’ estremo, invalida anche il concetto di scelta, distruggendolo sin dalle sue fondamenta pero’ questo e’ un altro discorso.
In fine…
Sono consapevole che parlare di questi argomenti ( fanatismo ) equivale a “sparare ad un cadavere” dato che il Personal-IT e’ quasi diventato “Gossip” con il consumismo sfrenato che traina il mondo della globalizzazione facendo leva sulle ingenuita’ dei tecnopati ma a mio parere si puo’ arrivare ad una riflessione concreta con delle conclusioni neanche poi tanto azzardate, tant’ e’ che piu’ vado avanti con gli anni, piu’ mi rendo conto di quanto le persone amano odiare questo vano tripudio di scambio incessante anche chiamato mercato e piu’ mi rendo conto di quanto odio amarlo.