Guardiamoci in faccia

Creato il 17 febbraio 2013 da Cristiana2011 @cristiana2011

http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8653126427390929302#editor La posta in gioco è alta. Una legislatura per scongiurare il rischio default, economico e civile. Nell'appello si legge: "L'unica strada è votare per la coalizione di centro-sinistra, assicurandole l'autosufficienza, che le consentirebbe di mettere in piedi un Governo stabile, autorevole, rispettabile a livello europeo, in grado di gestire al meglio politiche e alleanze". In questo contesto, l'Italia ha "un disperato bisogno" di un "colossale mutamento di rotta". Un sentiero che passa anche attraverso l'impegno nei confronti delle classi lavoratrici e dei ceti disagiati. Altrimenti "ci ritroveremo, come altre nazioni europee, nel baratro".
Ecco il testo di "Per il Cambiamento"
Siamo alle ultime battute di una campagna elettorale confusa, rissosa, e da parte di taluni estremamente menzognera. Due scenari inquietanti si profilano come possibili dall'esito del voto: o un caos ingovernabile; o il ritorno al potere di uomini e di forze, che negli anni passati hanno già portato il Paese verso la catastrofe.
Per evitare tutto questo, l'unica strada è votare per la coalizione di centro-sinistra, assicurandole l'autosufficienza, che le consentirebbe di mettere in piedi un Governo stabile, autorevole, rispettabile a livello europeo, in grado di gestire al meglio politiche e alleanze.
I primi firmatari: Umberto Eco, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Claudio Magris, Barbara Spinelli, Andrea Camilleri, Nadia Urbinati, Guido Rossi, Tullio De Mauro, Natalia Aspesi, Giorgio Parisi, Vittorio Gregotti, Alberto Melloni, Sandra Bonsanti, Luigi Ferrajoli, Filippo Gentiloni, Piero Bevilacqua, Alberto Asor Rosa. Bersani, oggi a Milano, in una piazza gremita: Molti mi hanno tirato per la giacca in queste settimane - ha aggiunto - dicendomi 'sparala anche tu...'. Un'impresa e un partito non devono mai abbandonare il proprio marchio distintivo. Se siamo un partito popolare, una forza seria, dobbiamo tenere questo profilo, non dobbiamo buttare via la nostra carta vincente: abbiamo sempre fatto quello che abbiamo detto. Non racconteremo favole""Questo - ha proseguito Bersani - è il concetto di Italia giusta che abbiamo messo come slogan, quindi dobbiamo dare una grande scossa sui temi della moralità pubblica, della moralità della politica, della lotta alla corruzione, alla criminalità, sui grandi temi dei diritti dei cittadini, la cancellazione delle leggi ad personam, il conflitto d'interesse, bisogna da quel lato dare un segno di cambiamento perché questo mette in condizione di occuparsi della questione vera che è il lavoro" Molti accusano i PD di essere inerte, poco incisivo. Io, pur NON  abbandonando il sogno,ORA fuori tempo e fuori luogo  di una sinistra rivoluzionaria, non posso che adeguarmi al pensiero di Bersani. Un primo passo è la serietà di un  Partito che prende atto dei tempi estremamente capitalistici in cui ci hanno costretti e, quando ci si trova  all'angolo non si può che uscirne che con un intelligente gioco di gambe atto ad evitare i colpi più duri . I conti si faranno alle scale


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