Norman Cousin, ex redat tore di Die Saturday Review, sostiene di avere sconfitto un male incurabile (spondilite anchilosante) utilizzando come arma il sorriso e la vitamina C (vedi il suo libro del 1979, Anatomy of an Illness, ovvero Anatomia di una malattia).
L’unica cosa che i medici gli avevano prescritto i medici per una malattia secondo loro incurabile e mortale era la morfina come antidolorifico.Ma Norman (fonte) si era fatto portare tv, videoregistratore e tutti i film comici prodotti nella storia del cinema e rideva come un pazzo per tre, quattro, cinque ore al giorno.
Ma in ospedale non sta bene ridere, così dopo qualche giorno l’hanno buttato in mezzo ad una strada; per fortuna Norman poteva permettersi un albergo e con il suo televisore, il suo videoregistratore e le sue videocassette di film comici, si è trasferito in un albergo dove ha continuato la sua cura di risate.
Contro il parere della medicina ufficiale, una cura fatta di dosi massicce di vitamina C e dosi ancora più massicce di risate.
La medicina ufficiale ancora non si è spiegata il caso, ma nonostante tutte le risate e le superdosi di vitamina C, in meno di un anno, quella spondilite anchilosante, che doveva accompagnarlo lentamente nel mondo dei più, era completamente scomparsa e Norman stava benissimo.
Non stupirà che nella filosofia orientale esistono tecniche di “respiro sorridente”, che potete trovare descritte nell’interessante libro “respirazione naturale” di Dennis Lewis (tecniche nuove edizioni). Da questo libro (pag. 98) traggo due piccole citazioni.
Potendo oggi disporre di prove sperimentali che il sorriso effettivamente possiede lo straordinario potere di produrre i cambiamenti descritti, è sor prendente che soltanto pochi individui sorridano intenzionalmente, per rica varne un beneficio personale. I maestri taoisti da tempo riconoscono che il sorriso ha il potere di contribuire alla trasformazione degli atteggiamenti e delle energie. Questo tipo di osservazioni li ha portati a praticare quello che Mantak Chia definisce il «sorriso interiore». Con questo esercizio si impara a portare il sorriso direttamente all’ínterno di organi, tessuti e ghiandole. «I saggi taoisti affermano che, quando sorridiamo, i nostri organi rilasciano una secrezione simile al miele, che va a nutrire l’intero corpo. Quando invece siamo in collera, intimoriti o sotto stress, essi producono una secrezione venefica, che blocca i canali energetici, si deposita negli organi e provoca per dita d’appetito, indigestione, ipertensione, aumento del battito cardiaco, insonnia ed emozioni negative. Sorridere dentro gli organi li fa espandere, li rende più soffici e umidi e quindi più efficienti».Tuttavia, in un recente studio scientifico sugli effetti dei diversi tipi di sorriso sull’attività regionale del cervello, due ricercatori hanno scoperto che il sorriso volontario, di fatto, modifica l’attività regiona le del cervello in modo molto simile a quello del sorriso spontaneo. Nella discussione dei loro risultati, gli autori concludono: «Poiché solitamente le emozioni vengono vissute come eventi individuali, i nostri risultati suggeri scono che l’individuo ha la possibilità teorica di scegliere alcuni dei cambia menti fisiologici, risultanti da un’emozione spontanea, semplicemente modi ficando la propria espressione facciale».
Donare un sorriso
Rende felice il cuore.
Arricchisce chi lo riceve
Senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante,
Ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco
Da poterne fare a meno
Né così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia,
Da sostegno nel lavoro
Ed è segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,
Rinnova il coraggio nelle prove,
E nella tristezza è medicina.
E poi se incontri chi non te lo offre,
Sii generoso e porgigli il tuo:
Nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
Come colui che non sa darlo.