Al Tg1 «arriva l'avanguardia del digitale. Questo studio, fra i più moderni che ci siano, è parte di una realtà che sta cambiando. La Rai, partita come tv generalista di massa, oggi è una delle tv con la gamma di offerta più varia in Europa, dobbiamo far sì che sia integrata su tutti i media e piattaforme».
Lo spiega il direttore generale dell'azienda pubblica, Luigi Gubitosi, presentando il nuovo Tg1 digitale che debutta lunedì sull'ammiraglia Rai. Oltre all'avanzato studio multimediale, ci sono nuova grafica, regia e area tecnica, un commento musicale per i titoli creato dal premio Oscar Nicola Piovani, la possibilità, in fase di sperimentazione da settembre, di inviare attraverso il tablet immagini e servizi pronti per la messa in onda.
«La notizia parte dal web e viene sviluppata in tutti i filoni di approfondimento e d'inchiesta. Non sono solo la trasmissione e produzione che stanno cambiando - dice Gubitosi -. La Rai sarà molto diversa da come l'abbiamo conosciuta. Oggi tocca al Tg1 poi a Tg2, Tg3, Rai News, sedi regionali e così via. Siamo partiti nel 2012 e entro il 2016 avremo totalmente modernizzato il modo di lavorare».
Sono in fase di digitalizzazione anche le Teche Rai: «Sarà completa nel 2019, ma a fine anno saranno già accessibili i contenuti più importanti». Per i giornalisti «sarà presto tutto disponibile online da qualunque desk, così come potremo rendere accessibile ai nostri utenti il nostro immenso patrimonio audiovisivo». Riguardo all'invio di immagini attraverso il tablet, senza passaggi intermedi, per la messa in onda, «credo abbia un sistema simile solo la Cnn in questo momento. Chiunque così sarà un giornalista 24 ore su 24». Questo rinnovamento «non va visto come un punto d'arrivo, ci siamo riportati dove è giusto sia la Rai, dobbiamo essere d'avanguardia e continuare a sperimentare».
Per il direttore del Tg1 Mario Orfeo «non c'è solo l'aspetto tecnologico, ma anche uno sforzo della redazione di cambiare il modo di raccontare i mutamenti dell'Italia. Alla base ci sono grande preparazione e grande esperienza professionale e umana. La Rai sta dimostrando di essere una squadra ricca di giocatori. In questi giorni poi il Tg1 ha avuto un aggravio di fatica evidente, nel preparare contemporaneamente il tg normale e i numeri zero del nuovo. C'è stato uno sforzo di gruppo unico e irripetibile».
Fra le tante sorprese «c'è anche il cambiamento del commento musicale per i titoli. Abbiamo deciso di farlo in modo forte affidandoci a un premio Oscar, Nicola Piovani». Il compositore sottolinea: «Quando mi hanno chiesto se volessi scrivere un pezzo di 60-90 secondi per il Tg1 ne sono stato molto onorato. Sono abituato a lavorare per il cinema, quindi a comporre musica che stia bene sotto un racconto. Qui la copertina musicale sarebbe stata per titoli diversi, quindi serviva qualcosa di neutro. L'ho ideata pensando a una notizia bella e una brutta. Per quella bella, ho immaginato la vittoria della Coppa del mondo di calcio, mentre per quella triste mi è venuto in mente che se questa musica durasse, commenterà anche una brutta notizia che mi riguarda...» conclude sorridendo Piovani.