Posted by: Allocco00 in Acqua, Ambiente, Notizie, Ultimiarticoli 9 ore ago 0 37 Views
Detroit è oggi più di ogni altra, la città simbolo dell’insostenibilità del modello economico capitalista, della filosofia usa e getta che si applica implacabilmente agli oggetti, agli esseri umani, alle comunità e perfino alle metropoli. All’inizio degli anni sessanta la città contava poco meno di due milioni di abitanti ed era il simbolo del progresso ed epicentro dell’industria automobilistica americana che sembrava destinata ad assicurare ai suoi abitanti un’eterna prosperità. Con l’arrivo della globalizzazione e le delocalizzazioni la città inizia a vivere un irreversibile declino. Oggi a Detroit vivono circa 750 mila persona, la maggior parte afroamericani con un tasso altissimo di disoccupazione e povertà. Un terzo degli edifici e della superficie metropolitana è abbandonata e in deperimento, la città è stata catalogata come “food desert” (deserto di cibo) ovvero uno di quei luoghi dove la popolazione ha scarso accesso ad alimenti freschi e sani con impatti rilevanti sulla salute.Park_Ave-Detroit Per questo Detroit è diventata l’epicentro dei movimenti di agricoltura urbana negli Stati Uniti. La combinazione tra abbondanza di terre urbane abbandonate e la scarsità di cibo fresco dovute al monopolio e le logiche della grande distribuzione organizzata, ha forzato la nascita di un movimento che oggi conta migliaia di orti urbani di piccola e grande scala. A rendere la situazione ancor più grave è arrivata negli ultimi mesi anche la guerra che la società che gestisce il servizio idrico ha innescato nei confronti dei cittadini. La “Detroit Water and Sewerage Department” (DWSD) tra marzo e giugno ha effettuato circa 12 mila e 500 distacchi a famiglie che non riuscivano a pagare le bollette. E questo è solo l’inizio in quanto la società intende recuperare interamente i 90 milioni di euro che mancano all’appello. Nonostante Detroit sia oggi una delle città più povere degli Stati Uniti le bollette dell’acqua costano il doppio che nel resto del paese arrivando sino a 150-200$ a famiglia. L’escalation delle tariffe è iniziato lo scorso anno quando l’amministrazione comunale è ufficilamente fallita aprendo così i processi di privatizzazione e svendita di tutto il patrimonio pubblico. La strategia di recupero credito della DWSD è stata lanciata per rendere la società più attraente agli occhi degli investitori privati rendendo impossibile per la metà degli utenti la regolarità dei pagamenti. Alcune famiglie sono mesi che sopravvivono senz’acqua e si sono viste portare via anche i figli dai servizi sociali. E mentre i cittadini soffrono di quello che sta diventando un vero e proprio dramma sociale, l’acqua continua regolarmente a scorrere dai rubinetti dei grandi debitori istituzionali e commerciali, come il campoda golf cittadinoe quello dei Red Wings, e perfino nei numerosi edifici abbandonati. Qualche settimna fa la situazione è divenuta insostenibile al punto da spingere gli attivisti locali della Detroit People’s Water Board e le organizzazioni americane e canadesi Food and Water Watch e Blue Planet Project a richiedere l’intervento delle Nazioni Unite.Detroit-R2W-Meme-3401 La risposta della Special Rapporteur per il diritto all’acqua, Catarina de Albuquerque, non si è fatta attendere. In un comunicato del 25 giugno la Albuquerque ha dichiarto che “I distacchi dovuti a mancati pagamenti per mancanza di risorse economiche costituiscono una violazione del diritto umano all’acqua. Essi sono infatti ammissibili solo se può essere dimostrata la solvibilità dell’utente. In altre parole se l’impossibilità di pagare è oggettiva il distacco costituisce una violazione dei diritti umani.” Nonostante l’inefficacia dei pronunciamenti ONU sia nota, la risposta è interessante in quanto offre una chiave di interprepazione attuativa alla risoluzione dell’ONU del 2010 che ha dichiarato l’acqua un diritto umano. La reazione della DWSD è stata quella di avviare un programma volontario di donazione degli utenti ricchi pari a 50 centesimi a bolletta per creare un fondo di un milione di dollari per le famiglie già dichiarate in stato di povertà. Saranno quindi i ricchi a garantire, secondo il loro buoncuore, il diritto fondamentale di accesso all’acqua ai poveri tra i poveri. Un ulteriore frontiera dell’era postindustriale e del classismo americani.
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acqua detroid distacchi rights water 2014-07-22