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Guerra invisibile pur sempre guerra

Creato il 11 settembre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Guerra invisibile pur sempre guerraÈ di quest’ultimo mese il preoccupante rapporto del Centro Studi di Confindustria che mostra che oggi, in Italia, i danni legati all’attuale crisi economica si debbano paragonare a quelli di una guerra. Lo stesso presidente del ConsiglioMario Monti ha detto che il nostro paese ha intrapreso un «percorso di guerra durissimo», e certo non si riferiva soltanto a questioni di tipo economico, anzi… Il mondo è in guerra in vari luoghi, del resto, in particolare nel Medio Oriente, e personalmente io sono tra quelli che pensano che senza dubbio esista un legame profondo, significativo, tra queste guerre mediorientali, il loro senso politico ed il coevo impoverimento delle finanze occidentali: quello che è come una guerra e che a tali guerre così strettamente si lega.

Ma che cos’è questa guerra?… cosa la origina nella sua essenza più vera? Da quando è finita la ‘guerra fredda’ fra il comunismo sovietico e il liberalismo capitalista americano e di area filoamericana, le cose si sono fatte ben più nebulose di prima. Una volta i due blocchi ideologici e economici erano chiari. Ora non più. E la guerra sembra invisibile, politicamente invisibile, indeterminata. A mio parere, si tratta comunque sempre di lotta contro l’idea che la democrazia — quella che si ispira al liberalismo capitalista americano — non debba estendersi al mondo completamente, rappresentando la formula (che non è in vero perfetta, a tutt’oggi, ma che è di certo la meno peggiore) per un governo globale. Così in questa guerra i nemici che più rifiutano istanze di democrazia estensibili a tutto il pianeta sono gli ‘stati canaglia’ (così definiti dal National Missile Defense Act americano) totalitari, oligarchici e demagogici che ideologicamente si uniscono al materialismo del comunismo o a teocrazie mussulmane (Corea del Nord, Cuba, Iran, Siria, Sudan). Intorno a questi si trovano altre potenze economicamente emergenti come la Cina, la Russia, il Brasile e l’India, tanto per fare alcuni esempi fra i più eclatanti, che spesso assumono atteggiamenti indecisi e posizioni a dir poco ambigue, perché difatti il socialismo antiamericano è in essi ancora reale o in ogni modo influenza estesamente la loro scena politica… Mi sembra comunque che questo discorso dovrebbe continuare in analisi ampie e certo più minuziose che io non ho a tutt’oggi la competenza richiesta per incominciare. È bene dunque che taccia, in materia di prassi politica; ma io non voglio tacere della politica in senso morale e spirituale, né della guerra che a questa spesso si lega.

Nella Divina Commedia ci appare un simbolo chiaro dentro l’inferno. La guerra si unisce ogni volta a quei seminatori di scismi e di discordie che dai contrasti ricercano soddisfazione, nel senso più personale e egoista del termine. La guerra (quella di offesa) è sempre errore, a prescindere; e mai produce una pace che duri, un vero vantaggio che non può essere singolo, ma collettivo. In Dante, la pena dei divisori dei popoli e delle nazioni è quella di correre all’impazzata in un cerchio e di essere continuamente tagliati e mutilati negli arti da un diavolo nero, un maligno che è armato di spada. E dopo, dentro la corsa, si sanano all’improvviso quelle ferite. Il corpo trova di nuovo la sua unità originaria, ma poi comincia ad un tratto e violentemente la carneficina, lo smembramento degli individui, così, senza fine, nella maniera più insulsa. Ecco la guerra, la stupida guerra, l’oscuro antagonismo alla legge della ragione e di amore, di fratellanza che ci dovrebbe animare e chiamare alla lotta… ma solo a quella che vuole un mondo migliore, dove ogni uomo sia libero di dire e fare e criticare, non perché è amico dei pochi oligarchi o dei capi tribù del momento — i più arroganti e spietati —ma perché la libertà ci connota. E solo questa ci mostra la dignità: è il nostro destino.

Marino A. Balducci 
M.A. / Ph.D. University of Connecticut – U.S.A.  Professor of Italian Studies (Literature and Art History)  Director of Graduate Research / Divine Comedy Project Coordinator  Carla Rossi Academy – International Institute of Italian Studies  (NPO in collaboration with Harvard University U.S.A. since 1998) 

 


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