Il conflitto tra Israele e Hamas è in continua escalation, con il bilancio dei raid sulla Striscia di Gaza che ha superato i 100 morti e i 670 feriti e il movimento islamico che si dice pronto a una “guerra di mesi” e minaccia di colpire con i razzi l’aeroporto di Ben Gurion, a Tel Aviv. Si contano tra i morti e feriti, centinaia di innocenti: uno su quattro è un bambino.Le sirene d’allarme sono tornate a rimbombare a Gerusalemme e nel sobborgo di Beit Shemesh. E’ insomma un crescendo di violenza nella guerra, per ora solo “aerea”, fra Israele e Hamas: al terzo giorno di ostilità, con i raid aerei dello stato ebraico sulla Striscia di Gaza, il bilancio dei morti palestinesi si è appesantito, mentre Israele ha fronteggiato una tempesta di 365 razzi, una media di uno ogni 10 minuti, intercettati dal sistema difensivo Iron Dome per un buon 90%. Molti però diretti verso città distanti fino a 150 km da Gaza e perfino nelle vicinanze dell’impenetrabile centrale nucleare israeliana di Dimona.
(independent.co.uk)
Nelle ultime 24 ore, e in particolare durante la notte, il volume di fuoco è stato infernale: oltre 320 gli obiettivi che i militari israeliani affermano di aver colpito nel territorio di Gaza. Presi di mira postazioni di lancio, tunnel, basi di addestramento, depositi di armi e munizioni, capi militari di Hamas o delle altre fazioni radicali, distrutto il lato palestinese del valico di Eretz. L’ultimo strike stamani ha centrato un’auto su cui viaggiavano 3 persone a Jabalya, nel nord della Striscia. Nello stesso lasso di tempo sono stati oltre 100 i razzi, di varia gittata, 21 dei quali intercettati in volo e 82 caduti in territorio israeliano. Le sirene sono risuonate, inoltre, in mattinata a Tel Aviv. I testimoni riferiscono di aver visto scie di razzi provenire anche dal vicino e turbolento Sinai egiziano. Un arsenale, quello dei missili palestinesi, che – accusa Israele – ha ricevuto evidenti aiuti dall’Iran, con vettori in grado di colpire qualsiasi città israeliana, perfino Haifa. Un arsenale, rilevano fonti militari citate dai media, stimato in almeno 11.500 pezzi, 6.000 dei quali in mano ad Hamas e 5.500 alla Jihad islamica: difficili da distruggere, perché spesso nascosti in affollati condomini o edifici pubblici.
La posizione di Hamas. ”Siamo pronti a mesi di combattimenti, la guerra questa volta sarà diversa dalle altre e il nemico non si fermerà se non alle nostre condizioni”, ha avvertito Mahmoud al Zahar, dirigente del movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza. Membro fondatore di Hamas, al Zahar ha aggiunto che “stavolta il popolo palestinese è unito nell’affrontare questa guerra e le cose andranno diversamente”.
L’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Le Brigate Ezzedin al-Qassam hanno avvertito le compagnie aeree di non volare sullo scalo internazionale Ben Gurion di Tel Aviv, nel mirino dei razzi che anche oggi sono stati lanciati verso la più popolosa città israeliana e intercettati e distrutti dal sistema antimissile Iron Dome. L’aeroporto è rimasto operativo fin dall’inizio dell’offensiva Margine di sicurezza, ma in alcuni casi i voli sono stati deviati verso nord. Tel Aviv e’ finita piu’ volte nel mirino dei razzi lanciati da Gaza, intercettati dall’Iron Dome o caduti in zone aperte. “L’aeroporto Ben Gurion sara’ uno dei nostri obiettivi perche’ ospita anche una base dell’aeronautica militare”, hanno fatto sapere le Brigate con una nota in cui hanno comunicato di aver gia’ tentato di colpire lo scalo.
La telefonata di Obama al premier Netanyahui. Barack Obama, ha telefonato nella notte al premier israeliano Benjamin Netanyahui per comunicargli che gli Usa sono pronti a mediare tra israeliani e palestinesi per far cessare le ostilita’, anche risuscitando “l’accordo per il cessate il fuoco del novembre 2012″.
Il caso dell’estrema destra israeliana: il ministro degli Esteri, Ayelet Shaked. Ayelet Shaked rappresenta il partito di estrema destra israeliano nella Knesset. Questo significa che lei si posiziona ben più a destra di Benyamin Netanyahu, nonostante sarebbe stato difficile pensare che potesse accadere una cosa del genere. Lunedì scorso la Shaked ha scritto questa frase sulla sua pagina Facebook: “Dietro ogni terrorista ci sono decine di uomini e donne, senza i quali non poteva prendere piede il terrorismo. Sono tutti nemici combattenti, e il loro sangue scenderà sulle loro teste. Ora, questo include anche le madri dei martiri, che li mandano al diavolo con fiori e baci. Dovrebbero seguire i loro figli, nulla sarebbe più giusto. [...]“