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Guerriglieri maoisti: pochi nell’esercito, tanti nel business

Creato il 26 settembre 2012 da Cren

Guerriglieri maoisti: pochi nell’esercito, tanti nel businessProssimi alle feste dell’Indra Jatra e del Dasain s’inasprisce la situazione politica. I nuovi maoisti puri di Baidya hanno proclamato il boicottaggio dei prodotti e delle auto indiane ( le bloccano) per protestare contro i film di Bollywood considerati distruttivi per la cultura nepalese; sarà la moda del momento. L’opposizione ri discende in piazza, dopo un provvisorio accordo per elezioni (forse a febbraio), per chiedere ai maoisti ufficiali di passare la mano e dare vita a un governo d’unità nazionale. Il Re Gyanendra ricompare, manifesta preoccupazione (giustificata) per le condizioni del paese e scende nel Terai orientale in uno dei suoi, ormai abituali, giri religiosi. La gente lo applaude, si fa fare la tika e rimpiange i tempi più ordinati della monarchia (magari quella di Birendra).

Incontrando Renzo, commerciante ed evasore fiscale, fra le fabbrichette di stoffe nascoste intorno a Pashupatinath salta fuori che la crisi dell’occidente sta punendo anche tanti fabbricanti nepalesi esposti, a volte con cifre rilevanti, verso i clienti europei che non pagano più. Un fabbricante di pashmine attende un pagamento di oltre euro 80.000 da un italiano che sembra fuggito e la sua azienda colassa. Renzo è sempre stato regolare con i nepalesi, meno con il fisco italiano.

Racconta che Facebook è comparsa una vignetta di Monti minaccioso che diceva: “se gli evasori avessero pagato le tasse ora la buvette di Montecitorio sarebbe gratis” e con questo mi spiega che lui i soldi li ha fatti girare, ha dato lavoro e non li ha dati (pagando le tasse) ai tanti lusi, fiorito, danilo quinto (tesoriere radicale già dimenticato),pensionati d’oro, macchine blu e scrocconi più o meno legali (come quelli di cui si è parlato anche in questo blog), che se li sono mangiati (in qualche caso in senso stretto). Per cui quando i vari berlusconi, vendoli, napolitani e varie si svegliano e si accorgono (quando anche mio nonno lo sapeva da anni) dei vari furti e sprechi gli viene voglia di non pagare neanche il bollo del passaporto.

Lasciato Renzo ecco Pun Lama. Disoccupato parlamentare maoista della disciolta Assemblea Costituente ed ex-guerrigliero di Kavre ingrassato. E’ appena tornato da un giro di propaganda (contrasto ai maoisti di Baidya) nelle roccaforti rosse di Rukum e Rolpa. Anche lì, seppur fuori dal mondo, si pensa al business. Solo uno dei vecchi comandanti della guerriglia (Paphindra Acharia) ha scelto di proseguire il suo impegno politico nell’esercito nepalese, gli altri sono finiti a dirigere il partito o a fare business. 1500 ex guerriglieri hanno fatto gli esami per entrare nelle forze armate regolari e di questi solo 18 come ufficiali. Tutti gli altri (15.000) hanno preso euro 600 del voluntary retirement e hanno aperto attività economiche varie. Un ex comandante ha creato una cooperativa per la produzione e vendita d’ortaggi a Kathmandu, ma la maggior parte sono tornati nei villaggi ad aprire tea shops, mulini, hotels. Nel complesso sono finiti nell’economia nepalese oltre USD 42 milioni che hanno generato migliaia di micro-imprese. Un evento positivo anche se il tasso di mortalità delle aziende nepalesi è altissimo e la crisi economica non aiuta. Si spera nei cinesi, i nuovi turisti, commercianti e investitori.

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