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“ … la va a tocar para Diego, ahí la tiene Maradona, lo marcan dos, pisa la pelota Maradona, arranca por la derecha el genio del fútbol mundial, y deja el tendal y va a tocar para Burruchaga… ¡Siempre Maradona! ¡Genio! ¡Genio! ¡Genio! ta-ta-ta-ta-ta-ta… Goooooool… Gooooool.., ¡Quiero llorar! ¡Dios Santo, viva el fútbol! ¡Golaaaaaaazooooooo! ¡Diegooooooool! ¡Maradona!”. La cronaca più bella di uno dei momenti più alti del calcio mondiale di tutti i tempi. “ Il Dio del calcio, Genio, Voglio piangere .” Furono queste le parole del cronista Víctor Hugo Morales che quel caldo pomeriggio di 27 anni fa sapeva di commentare una grande match ma non poteva immaginare che quella che lui stava assistendo sarebbe diventata una Partita Indimenticabile. Il gol del secolo ? Le isole Falkland ? La mano de dios ? C’è tutto amici . . . ecco a voi Argentina – Inghilterra 1986.
Presentazione Match – 22 giugno 1986 quarti di finale Mondiali di Mexico, Estadio Azteca di Città del Messico, 100 mila persone. Una guerra sportiva (e non solo). Ad affrontarsi due nazionali che negli anni hanno dato vita a una delle rivalità calcistica più sentite del panorama mondiale. Argentina – Inghilterra è praticamente un derby, più di 100 anni prima gli inglesi espatriati a Buenos Aires avevano introdotto il gioco del calcio nel paese sudamericano. Non è un caso che due tra le due squadre più importanti in Argentina abbiano nomi chiaramente di origini inglesi : River Plate e Boca Juniors. Nel 1951 proprio l’Argentina fu la prima nazionale non britannica a giocare a Webley , e in quel caso la vittoria andò ai padroni di casa. E nuovamente nel tempio del calcio inglese che le due nazionali si affrontarono durante i Mondiali del 1966 e ancora una volta la vittoria andò all’Inghilterra. Match famoso soprattutto per l’episodio della contestata espulsione dell capitano argentino Rattin, episodio ribattezzato dai sudamericano come il Furto del Secolo. Oltre ai già citati scontri sportivi un forte avvenimento di caratura storica era avvenuto 4 anni prima che scaldò, se ce ne fosse stato bisogno, ancora di più il match. Nell’aprile del 1982 infatti il regime dittatoriale argentino, ormai sull’orlo dell’implosione, occupò in un disperato tentativo di ripresa le Isole Falkland di dominio britannico. Erano gli anni della guerra fredda e ovviamente le due superpotenze scesero in campo (USA al fianco degli inglesi e URSS a sostegno degli argentini). In poche settimane la flotta inglese distrusse le difese argentine e le sconfitte in guerra del regime militare contribuirono alla fine del regime stesso. Altra sconfitta argentina insomma anche se questa di peso un tantino maggiore. Torniamo ai mondiali messicani del 1986. L’Argentina si qualificò prima nel girone (con l’Italia campione in carica) mentre gli inglesi, dopo la sconfitta all’esordio, erano riusciti a strappare il pass per gli ottavi trascinati dai gol del bomber Lineker. Agli ottavi l’Argentina aveva superato di misura l’Uruguay per 1 a 0 con la firma del “leccese” Pasculli mentre più agevole il passaggio per gli inglesi che avevano sconfitto per 3 a 0 il Paraguay. Ed eccoci alla grande sfida, quella che per i Desaparecidos argentini doveva per forza di cose tramutarsi in rivincita della sconfitta militare. Gli inglesi di Sir Robert Robson potevano contare su una grande difesa capitata dal totem del calcio inglese Peter Shilton, fantastico portiere detentore del record assoluto di incontri disputati in carriera, e sui gol dell’attaccante del Barça Gary Lineker. Il ct argentino Carlos Bilardo non predilige il calcio spettacolare ma è consapevole di poter disporre di un 11 disciplinato al servizio del genio di Diego Armando Maradona. Che la guerra abbia inizio.
La partita (brutta) – Sarà stato il caldo eccessivo, sarà stata la lunga attesa, sarà stato il numero incredibile di significati che trascendevano l’evento sportivo ma la partita è veramente brutta. I primi 45 minuti se ne vanno in modo scialbo e anonimo. Gli inglesi sanno di aver un collettivo di maggior forza ma sono terrorizzati da Maradona e quindi più che a proporre gioco si preoccupano di contrastare l’estro del 10 argentino. Bilardo dal canto suo sa bene che tra i suoi ragazzi figura il giocatore più forte di tutti i tempi e pazientemente aspetta. Meno saggi i 100 mila del Azteca che, desiderosi di assistere a una “guerra” sportiva, iniziano addirittura a rumoreggiare e a fischiare sugli spalti ( Diego perdona loro, perché non sanno quello che fanno)
La Mano de Dios – Chi c’era negli spogliatoi parla di un Maradona tarantolato che prende il posto del mister e da solo carica a molla i suoi, e magari anche se stesso. Al minuto 50’ nello stadio si sente un solo suono gridato dai 100 mila “ Maradò, Maradò, Maradò”, Diego capisce che è il momento di rompere gli indugi, basta tatticismi, basta aspettare, è il momento di vincere la guerra con ogni mezzo, lecito e non. Prende palla a centrocampo, testa alta e parte da solo . . . ne supera 3 in 2 secondi stimati, arrivato al limite dell’aria serve il bomber Valdano sulla destra ma Hodge devia la palla che si alza in un insolito campanile. Peter Shilton vede che in aria stanno entrando gli occhi indiavolati del 10 e, forte dei suoi 185 cm, si appresta in presa alta a far sua la sfera. A quel punto accade l’incredibile. All’altezza dei guantoni del buon Peter non ci sono i ricci ribelli ma bensì il pugno teso di Diego che di “precisione” colpisce la palla che con un beffardo pallonetto supera Shilton e si deposita in rete. E dì mano, l’hanno visto tutti, i giocatori, i tifosi, persino Morales dalla tribuna ma per l’arbitro Al Sharif è tutto regolare. Gooooooooool !!! Maradona esulta con i suoi compagni mostrando il pugno ai 100 mila dell’Azteca e a tutto il mondo. Sì l’ho presa di mano ma il gol è regolare, perché? Perché Yo Soy el Diego !
“ un poco con la cabeza de Maradona y otro poco con la mano de Dios “
Il Gol del Secolo – Cosa può passare nella testa del miglior giocatore del mondo quando, anche se si parla di un uomo che ha trascorso la sua esistenza fuori da ogni schema, subentra la consapevolezza di aver fatto qualcosa che probabilmente non tutti approveranno ? Beh Facile . . . fare una cosa che metta d’accordo tutti, non solo per quel giorno, non solo per quel mondiale ma per la storia del calcio. Minuto 54’, Enrique passa la palla a Diego circa dieci metri prima della metà campo . . . supera il primo, il secondo, il terzo, il quarto, il quinto . . . il portiere . . . .GOOOOOOOOOOOOOLL !!!! GOOOOOOOOOOL !!! Dio Santo !!!! 60 metri in 10 secondi per cambiare una partita e le sorti di una guerra. Il giocatore più forte di sempre che realizza il gol più bello di sempre. Maradona ha mostrato al mondo e ha lasciato ai posteri la sintesi perfetta della sua vita, il genio e la sregolatezza, l’inferno e il paradiso e l’ha fatto in 5 minuti ! Galileo ha elaborato la Teoria Eliocentrica, Leonardo ha dipinto la Gioconda, Michelangelo ha affrescato la Cappella Sistina e Maradona ha siglato il Gol del Secolo
Risulta superficiale raccontare del gol di Lineker che nel finale accorgerà le distanze e diventa addirittura superficiale raccontare che pochi giorni dopo l’Argentina battendo la Germania si sarebbe laureata per la 2^ volta nella sua storia Campione del Mondo. Nessuna Coppa del Mondo, nessun Pallone d’Oro, nessun riconoscimento varrà mai come quei 5 minuti di (ordinaria) follia in cui Dio, sceso sulla Terra con la maglia numero 10, scrisse una delle pagine più belle del gioco del calcio.