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Gustavo Zagrebelsky: una visione disillusa della democrazia

Creato il 08 marzo 2011 da Gaetano61
Gustavo Zagrebelsky: una visione disillusa della democraziaIn un articolo pubblicato da la Repubblica sabato scorso 5 marzo, l'ex presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky (presidente di "Biennale democrazia", a Torino dal 13 al 17 aprile) parla del concetto di democrazia. L'analisi parte dal legame tra democrazia e deriva oligarchica: 
«Sotto le sue (della democrazia ndr) spoglie ideologiche si può comodamente annidare mimetizzandosi,[...] perfino il più ristretto e il meno presentabile potere oligarchico. Le forme democratiche del potere possono essere un'efficace maschera dissimulatoria.[...] Essa ci dice che la democrazia, come parola, può contenere l'anti-democrazia, come sostanza. Anzi, oggi il potere ha bisogno di passare per la porta rassicurante della democrazia.» 
Da dove nasce la degenerazione della democrazia in oligarchia? Ancora le parole di Zagrebelsky: 
[...] dobbiamo prendere atto che la democrazia deve sempre fare i conti con la sua naturale tendenza alla riduzione del potere in poche mani, nelle mani di élites.[...] Gli studi [...] presentano diverse varianti e le conclusioni cui pervengono non sono necessariamente in opposizione alle esigenze minime della democrazia. Ma le cose cambiano quando dalle élites si passa alle oligarchie [...]. L'oligarchia [...] è l'élite che si fa corpo separato ed espropria i grandi numeri a proprio vantaggio.»
Dopo questa analisi, il giurista piemontese fornisce, quasi come conseguenza, una definizione di "democrazia"  in negativo:
«[...] la democrazia non è - nel senso che non può essere - l'autogoverno del popolo che si afferma durevolmente. E' invece la possibilità istituzionalizzata, dunque resa stabile secondo procedure riconosciute e accettate, di combattere e distruggere sempre di nuovo le oligarchie ch'essa stessa nutre dentro di sé.»
Una visione realista e disillusa della democrazia alla quale aggrapparsi.

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