Un tempo vestirsi H&M da capo a piedi era cosa cool&giusta, soprattutto per ragazzine di periferia e di paesi abbandonati da Dio (come me) che non vedevano l'ora di sfoggiare con orgoglio l'ultimo acquisto fatto nel paese dei balocchi dell'abbigliamento low-cost, scatenando le invidie delle meno fortunate e/o scatenando l'ilarità degli ignoranti contadini del paese (quando indossai per la prima volta una gonna a vita alta vagamente retrò, circa sei anni fa, i ggiòvani del mio paese mi ridevano sonoramente in faccia). Ricordo ancora con nostalgia quando io e le mie amiche scappavamo a Firenze o Bologna (al tempo in cui ero sempre una spensierata ragazzina di famiglia) e ci lanciavamo nello shopping folle da H&M: per noi era oro colato che si donava a noi in tutta la sua bellezza, eravamo talmente galvanizzate che non uscivamo dal nostro personale paradiso finchè non avevamo comprato qualcosa. E quel qualcosa si trovava sempre, anche a costo di comprare cazzate inutili da abbandonare nell'armadio. Insomma, anni fa, per me vestire H&M era sinonimo di "stile", era il modo migliore per esternare tutte le idee "fashioniste" che avevo in testa e di mettere in pratica le mie conoscenze in ambito di moda (abbiate pietà di me, ero ancora giovane e ingenua). Adesso le cose sono cambiate, leggermente. I miei orizzonti si sono decisamente allargati e, dopo quattro anni di vita in città, la mia opinione su H&M si è ridimensionata. Metto subito in chiaro che non denigro assolutamente questa catena di abbigliamento, né le abituali acquirenti, ma PERSONALMENTE ritengo che sia un tipo di shopping da fare a piccole dosi e con un minimo di senso critico. Mettendo da parte il fatto che gli H&M di Bologna lasciano abbastanza a desiderare (a quelli di Londra, Milano e Roma ho trovato pezzi interessanti che valeva la pena comprare), quando mi addentro nel negozio attuo spontaneamente alcune tattiche difensive:
a) Fattore qualità/prezzo: è vero che la maggior parte dei capi in vendita costano poco, ma la qualità è molto scadente. Moltissimo vestiti sono 100% poliestere, altri capi hanno grafiche e design banali, e spesso si tratta di prodotti che si scoloriscono, allargano, scuciono, ecc... dopo poco. A questo punto penso sia meglio evitare l'ennesimo vestitino nero, risparmiare qualche euro e comprare qualcosa di qualità nettamente superiore.
b) Fattore mode cittadine: vivere in città significa che l'80% delle ragazze della tua età si vestono nelle grandi catene d'abbigliamento, in primis H&M. Conclusione: comprando qualcosa lì si avrà un'altissima probabilità di vedere lo stesso capo indossato da altre dieci coetanee. E molto probabilmente tutte nella stessa sera. Non pretendo di essere originale e unica, assolutamente no, ma permettetemi di voler evitare di andare al Covo il venerdì sera e trovarci altre tre ragazze con il mio stesso vestito, o quel che sia. Anche in questo caso preferisco indirizzare i miei acquisti altrove (mercatini dell'usato top, anche perché la quantità di un capo in vendita è "uno") e lasciare H&M come ultimo scoglio.
c) Fattore Eichandemmosità: lo stile H&M è ormai un marchio di fabbrica ben riconoscibile e moltissimi capi sono immediatamente riconoscibili a distanza. Questo fatto non è negativo, ma io preferisco selezionare, e nel caso comprare, solo quei capi che sembrano emergere dalla massa per originalità, quelli che a colpo d'occhio non ti fanno pensare "ah eichandemm...". Non ci penso troppo, ma viene proprio spontaneo, ormai è un meccanismo automatico della mia mente. In questo caso ho qui pronti alcuni esempi:
Vestitini a corpetto di mille colori e mille fantasie, solitamente senza spalline e ampi sui fianchi. Sono tutti identici, cambiano solo per alcuni dettagli e per le fantasie.
Niente di personale, ma il pizzo di H&M (e di molte altre catene di abbigliamento) è BRUTTO. Dopo il boom dark-indie i vestiti neri con gli inserti in pizzo brutto sono onnipresenti e dire che adesso potete abbandonare ogni speranza di essere fighi indossando simili cose.
Anche qui stesso discorso: la pelle di plastica è brutta. Ok essere a favore di una moda eco, ma la pelle finta di H&M è davvero orrenda, meglio andare in qualche mercato dell'usato alla ricerca di qualche capo in eco-pelle migliore. E diciamoci la verità, sempre per colpa degli indie-dark questi vestiti in finta pelle di H&M non si possono più tollerare.
Magliette con stampe inutili: perché comprarle? Meglio cercare qualcosa che abbia un minimo di senso e gusto estetico altrove.
Le t-shirt dei gruppi riproposte dalle grandi catene: NO. Qui entra in gioco una questione di etica e di morale che sarebbe troppo lunga da spiegare (e anche molto noiosa), ma fidatemi di me questo è un grande NO.
Chiodo in pelle (finta): assolutamente NO. E' vero che trovare un bel chiodo originale e della taglia giusta è davvero un'impresa, soprattutto per noi ragazze (io lo sto cercando da anni), però volete mettere la soddisfazione di trovarne uno FIGO, magari vecchio e rovinato al punto giusto, di pelle vera, old school?? LA GIOIA. Quindi perché spendere 50 euro per un prodotto scarso e che vedrete indossato da altre mille persone, quando potete avere un po' di pazienza e trovare un chiodo di qualità che non passerà mai di moda.
Ci tengo ancora a sottolineare che queste sono opinioni strettamente personali, lungi da me giudicare qualcuno. I miei sono solo dei semplici consigli per ottimizzare il vostro shopping e, perché no, il vostro stile, consigliandovi di fare qualche giro di negozi (di qualunque tipo! Mai giudicare dalla vetrina) aggiuntivo prima di lanciarvi da H&M (o Pimkie, o Jennifer, ...). Quel che proprio non approvo è vestirsi total look H&M, con ovvio risultato effetto manichino del negozio. In generale non apprezzo molto i look troppo caratteristici di un unico brand: troppo H&M, troppo Zara, troppo Drop Dead, troppo Asos, ecc.. Insomma ragazze, il mondo è bello perché è vario, aprite gli occhi, muovete il culo e andate alla ricerca di negozi/mercatini alternativi. Il bello di vestirsi è che si può mixare, bricolagiare tutto quello che vogliamo a nostro piacimento. E' anche vero che ormai siamo abituati ad uno shopping "usa&getta", sempre più veloce e pretenzioso, e le grandi catene low-cost sono perfette per soddisfare la nostra perenne sete di nuovi trend: vuoi il chiodo con le borchie? TAAC... H&M. Vuoi la t-shirt manica lunga in pelle? TAAAC...Zara. Ormai il sistema è questo e va benissimo così, anzi in parte lo approvo alla grande e sono la prima a sperare che Zara copia certe scarpe da certi stilisti che per me sarebbero irraggiungibili, ma questo è un altro discorso...
Ovviamente il mio blaterale lascia il tempo che trova, se uno vuol vestirsi H&M o Pimkie da capo a piedi, e ciò lo rende felice, ben venga! Sicuramente è più felice di me.. Anch'io a volte compro dal colosso svedese, ma lo faccio quando proprio non posso farne a meno, quando il capo adocchiato "mi chiama" e il diavolo tentatore mi dice "Compralo... sarebbe perfetto con le tue scarpe...". Ma anche in questo caso, prima di simile gesto valuto il capo in base ai criteri sopracitati e magari prima mi faccio un giro in Montagnola. Parlo per esperienza personale e per la mia concezione di shopping, che cerco sempre di indirizzare verso prodotti di qualità e non banali. O almeno ci provo.
Interpretazione alternativa tra le righe: ragazze-manichini di H&M del venerdì sera non siete né originali né fashion icon. Get a life, please.
C.
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