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Ha ragione Schifani. Con il premio di maggioranza al 42,5 per cento, Grillo rischia di arrivare all’80.

Creato il 10 novembre 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Ha ragione Schifani. Con il premio di maggioranza al 42,5 per cento, Grillo rischia di arrivare all’80.Certo che quando ci si mettono, il Pdl, l’Udc e la Lega ne combinano di disastri! L’ultima trovata è il premio di maggioranza fissato al 42,5 per cento. Significa che nessuno lo raggiungerà, significa paese ingovernabile (quello che vogliono Pdle Lega), significa paese riconsegnato paro paro al commissario Mario Monti (il desiderio inconfessabile di Casini). L’aria è questa. Giocare allo sfascio è diventato lo sport nazionale perché, pensiamoci bene, il governo dei professori è sì un governo tecnico ma, per far passare le leggi, sempre in Parlamento deve passare, e li chi ce l’ha (ancora) la maggioranza? Il Pdl e quell’accozzaglia di protourbani che si chiamano leghisti. Quando all’AllegraBrigata si unisce PierfyGatto SilvestroCasini, il gioco è fatto, i numeri sono tutti dalla loro parte. Così, nonostante l’Europa vieti cambiamenti sostanziali alla legge elettorale nell’anno che precede le elezioni, in Italia facciamo sempre come cazzo ci pare e il guardare agli interessi della nostra botteguccia, diventa lo scopo del fare politica di chi di politica vive, prospera e spera di morire. Per una volta, Bersani e Grillo sono sulla stessa lunghezza d’onda. Non sono prove d’intesa, solo la consapevolezza che la troika, persa per persa, vuole che nessuno vinca. Se passasse la proposta dei quacquaracquà della destra (con pseudo moderati alleati per l’occasione), ci troveremmo di fronte all’ennesimo golpe bianco di questo paese che, come noi, non riesce a trovare un attimo di pace, di serenità, di possibilità di guardare a domani senza l’incubo di un malsano risveglio mattutino. Dopo venti anni di ininterrotto potere silviesco, l’Italiaè una nazione ripiegata su se stessa, preda delle piccole paraculaggini giornaliere che servono non perché ci sia un progetto di vita percorribile, ma solo per tirare a campare. Silvio è preoccupatissimo per le sue imprese e il rischio che, smessi i panni del parlamentare, possa finire in galera è molto alto. La Lega si sta trasformando in un movimento locale, una specie di lista di campanile razzista e xenofoba, che ha avuto il suo momento di gloria, ma che è destinata a scomparire vittima delle sue stesse contraddizioni e del fatto che gli abitanti di Bergamo Alta non sopportano quelli di Bergamo Bassa, figuriamoci gli africani di Dakar. Pierfy Casini è l’ultimo baluardo della Balena Bianca, anzi. Lui la incarna, ne rappresenta lo spirito antico, ne è il figlio migliore (o peggiore che dir si voglia), sempre pronto a mercanteggiare sulla scia di un doroteismo d’accatto e senza più i dorotei che lo fecero grande. Pierfy è la vecchia, vecchissima politica del compromesso a tutti i costi e del temporeggiamento: a lui, Fabio Massimo fa una pippa. Matteo Renzi è figlio legittimo del berlusconismo incarnato da Giorgio Gori, cosa volete che ne venga fuori, Einstein? No, solo un altro parolaio. Vendola avrà fatto anche cadere il governo Prodi, come Renzi amabilmente ripete ad ogni occasione, ma proprio per questo non vuole più correre rischi e si appiattisce sulle posizioni del Pd arricchendole di versi poetici, quasi mai dei contenuti della sinistra vera che pure dovrebbe rappresentare. Del Pd è meglio tacere. Dopo la visita non gradita (né richiesta) della GdF nell’ufficio di Piergigi Bersani, il partito che fu di Enrico Berlinguer sembra essere diventato l’incubo peggiore dello statista sardo. Povero Enrico e povere le sue idee sulla moralità. Ma chi vuole farci scrivere che resta Beppe Grillo, non ha capito niente. Purtroppo per lui, il comico genovese è la raffigurazione dell’incultura e poi, diciamolo, a noi il corvo Rockfeller è sempre stato cordialmente antipatico. Resterebbe quella che viene detta comunemente “sinistra estrema”, quella che si spacca a ogni starnuto, a ogni colpo di tosse. Di quella sinistra a noi piace (e commuove) ancora l’Internazionale, l’inno ovviamente, non la visione. “Ma allora come la pensi?” direte voi. Perché non arrivate mai al piè di pagina di questo blog invece di fare sempre la stessa domanda del cazzo? Che c’è, vi si stanca l’indice a muovere la rotella del mouse?

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