Quella storiaccia di spionaggio e cyberguerra, dittatori derisi e film (temporaneamente) censurati ha avuto un appendice nel giorno di Natale. Poco piacevole per chi voleva solo festeggiare alla console: appena prima delle 22 italiane un gruppo di hacker conosciuto come "Lizard Squad" ("Squadra della lucertola") ha lanciato un attacco robusto alla Xbox di Microsoft e alla Playstation della Sony. Ecco il nome che scatena i sospetti: proprio il colosso che ha prodotto il film da cui è nata la tensione, The Interview, commediola senza pretese che prende in giro il dittatore nord coreano. La vendetta di Kim Jongun, però, si sarebbe concretizzata nel primo maxiattacco informatico: il 24 novembre agguerriti hacker nordcoreani avevano violato i sistemi della Sony Pictures, rubando la bellezza di 3 terabyte di dati, comprese mail imbarazzanti e sceneggiature inedite. Da qui la paura degli studios, minacciati e legati alla casa madre giapponese che produce la Play.
Si erano inizialmente arresi a ritirare la pellicola diretta da Evan Goldberg e Seth Rogen con James Franco. Poi la marcia indietro natalizia, di fronte al montare dell'indignazione: via alla distribuzione del filmetto comico diventato bandiera del patriottismo Usa, anche se Mosca, alleata di Pyongyang, l'ha definito "scandaloso". Così due giorni fa, mentre molti americani ridevano in sala, ecco il blitz ai servizi online delle console. Quelli usati per giocare tra più sfidanti, che ingolosiscono soprattutto durante le feste. Il collettivo che ha colpito aveva preannunciato l'attacco su Twitter il 2 dicembre e ha rivendicato cinguettando con orgoglio. Ha pure aggiunto che avrebbe ripristinato il servizio se abbastanza persone avessero ritwittato il messaggio. A più di 12 ore, sulla Play non si giocava ancora e l'Xbox aveva ancora funzioni limitate. SI SACRIFICA Si cerca un legame che renda più chiara la faccenda, ma il sospetto è che la furia degli hacker sia da collegare con questa nuova guerra invisibile: contro il volere nordcoreano, infatti, dal giorno di Natale The Interview è finito in 300 sale Usa, ma già dalla Vigilia si poteva vedere su Youtube e, guarda caso, pure sulla videoteca Xbox di Microsoft. Tutto esaurito in molti cinema e qualche sorpresa per esorcizzare la paura di attacchi violenti: i due registi, ad esempio, si sono presentati a una proiezione notturna di Los Angeles tra le risate. Alla fine dei conti, il botteghino ha soddisfatto, quasi un milione di dollari in un colpo solo, ma sono i videogiocatori a preoccuparsi adesso: sull'altare della libertà di espressione hanno sacrificato perfino le sacre sfide natalizie.