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Hai detto per caso “trama”?

Da Marcofre

vista su savona

Il bello della scrittura è che contiene di tutto e il contrario di tutto e quindi ciascuno pesca e trova quello che preferisce. Sul serio. Per esempio: come strutturare una storia?
A questo punto ciascuno ha la sua teoria, offre le sue soluzioni. I manuali sulla scrittura? Be’, pure quelli: il suo autore piglia le opinioni di autori in qualche modo a lui vicini o affini, et voilà.
La verità?

La verità? Quale verità?

La verità è che leggere è un’ottima cosa. Anche leggere certi manuali di scrittura è bene. Soprattutto quelli che ti insegnano cosa NON fare: probabilmente sono i migliori. Ma una trama… Che diavolo è?
C’è chi dice che se non sai già dove la storia va a parare, se insomma non hai le idee chiare, non vai da nessuna parte. E che se parti da un’idea, un’immagine, nella migliore delle ipotesi sei un dilettante. Nella peggiore un mediocre incapace di sapere che cosa sta facendo, dove sta andando e soprattutto perché.
Secondo alcuni ci si deve muovere in ordine cronologico. Altri affermano che è un concetto superato nell’era della Rete; andava bene prima, nell’Ottocento, e forse sino agli anni Ottanta del Novecento. Ma adesso basta. Scrivere in maniera lineare vorrebbe dire rifiutare questo mondo, scrivere qualcosa che non è in grado di parlare alle persone di oggi.
La verità sulla trama non esiste. Quello che funziona, ecco, solo quello importa. Ma probabilmente funziona solo per te, e per nessun altro.
Molta gente ha scarsa fiducia nei propri mezzi, e cerca una stampella qualunque per muoversi. Agli inizi credo sia inevitabile, anzi: necessario. E come è giusto che sia, la trova in quella del grande autore. Dimenticando che è del grande autore: quindi ci si aggrappa, ma il più delle volte cade a terra dopo poco. E si capisce: non era fatta per lui; ma, appunto, per l’autore.


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