Mi spiace ma è così: se ognuno è artefice del proprio destino, figuriamoci se non è colpevole del dare tutto per scontato. Sto scrivendo da Dublino, a breve tornerò in Italia e ho deciso di cogliere al volo l’occasione per parlare dello stupore.
Sono arrabbiata perché ogni volta che vado all’estero, come adesso, i miei sensi esplodono di gioia e mi accorgo di quanto siano addormentati nel mio Paese. Qui il verde è più verde, il cielo è più cielo e la birra è più birra. È davvero così? No, o forse sì. Di certo in Italia non mancano verde, cielo e birra, eppure spesso tutto sembra essere scontato: la bellezza della natura come il valore del nostro patrimonio artistico – culturale. Ci sono e ci sono sempre stati, perché chiedersi se ci saranno?
È così anche per il lavoro: penso alle competenze acquisite, agli errori commessi per crescere e alla voglia di migliorarsi. Non è scontato fare sacrifici per realizzare un sogno, non è facile routine sopportare situazioni difficili pur di imparare dagli esperti del settore – qualsiasi esso sia, non è semplice seguire una passione e trasformarla in lavoro.
Della strada percorsa si ricordano le privazioni e le gioie dopo i sacrifici, ma spesso si dimentica l’entusiasmo dello stupore che, all’inizio, ha mosso tutto. Si dice che quando un hobby diventa lavoro finisce la passione. Mi chiedo se sia davvero così, o se piuttosto non ci si adagi sui risultati ottenuti e meritati dopo tanti sforzi. Dietro la soddisfazione di avercela fatta s’insinua il pericolo dell’accontentarsi e, di conseguenza, il rischio di non mettersi in gioco e non stupirsi di quanto si può essere bravi a superare i propri limiti.
Ho la fortuna di aver scelto un lavoro in cui l’aggiornamento è fondamentale, la curiosità è un valore aggiunto e il confronto è sorprendente. Essere web writer per me vuol dire stupirmi di quanto la comunicazione evolva senza sosta, e di quanto non sia poi così tanto vero che una Laurea in Lettere non serve a niente. Io non ho potuto far altro che assecondare la mia predilezione per le materie umanistiche, tutto il resto, tecnicismi inclusi, l’ho appreso strada facendo. Attorno a noi ci sono tante occasioni pronte a sorprenderci, basta risvegliare i sensi: tendere le orecchie, aprire gli occhi, assaporare la ricerca, sporcarsi le mani, respirare i cambiamenti e dare senso all’attesa delle giuste gratificazioni.
A cosa serve affannarsi per fare sempre di più e meglio? Ad alimentare una passione e a non perdere lo stupore, mai. E tu, non dirmi che hai smesso di sorprenderti!