Da: TGCOM24
La famiglia di Federica: "La verità è lontana"
Giallo Anguillara, ancora tanti punti da chiarire
"Mia figlia aveva paura del buio e non può aver camminato da sola nella notte", sostiene la madre della 16enne trovata morta la notte di Halloween su una spiaggia del lago di Bracciano
foto Tgcom2421/01/2013 - Non si danno pace i genitori di Federica Mangiapelo, la ragazza di 16 anni di Anguillara trovata morta su una spiaggia del lago di Bracciano il primo novembre 2012. Secondo la famiglia infatti, nonostante l'autopsia abbia stabilito che la giovane è morta per cause naturali, "la verità resta lontana". "Mia figlia aveva paura del buio e non può aver camminato da sola nella notte", sostiene la madre.Il risultato dei medici legali che parlano di morte per "cause naturali inerenti l’apparato cardiocircolatorio" non li convince. Come riporta Il Messaggero infatti, la mamma di Federica, Rosella, "ha preso la decisione, qualche tempo fa, di farle lei delle indagini, aiutata dal suo avvocato, Andrea Rossi".
Molti sono gli aspetti della vicenda ancora da chiarire. Occorre far luce su quel "buco" di 4 ore, dalle 2 di notte, quando il fidanzato l'ha vista per l'ultima volta alle 6 di mattina, quando è stato trovato il corpo. Tante sono le domande ancora senza risposta e che l'autopsia purtroppo non può chiarire.______________________________________
20/01/2013 - Non era drogata e neppure ubriaca: a uccidere Federica Mangiapelo, la ragazza di 16 anni trovata morta ad Anguillara lo scorso primo novembre, è stata una miocardite, una lesione in una zona del cuore impossibile da prevedere. Sono i primi risultati dell'autopsia che almeno chiariscono le cause del decesso della giovane: "cause naturali inerenti l'apparato cardiocircolatorio". Ma restano molti dubbi su quella notte di Halloween.Agli atti c'è un solo indagato: Marco di Muro, 23 anni, fidanzato di Federica fino a quella tragica notte. Stavano insieme d circa un anno, la la loro era una relazione piena di litigi, di gelosia, di tensione: anche i genitori di Federica se ne erano accorti e avevano segnalato la loro preoccupazione ai carabinieri.
Poi il 31 ottobre: quella sera la 16enne esce con il fidanzato e non fa mai più ritorno a casa. Lui ha sempre detto di averla lasciata intorno alle due di notte, davanti a un supermercato in pieno centro, a 5 chilometri dal luogo in cui Federica è stata trovata morta. Avevano litigato ancora una volta, è Marco a dirlo, ma era convinto che la ragazza sarebbe andata a casa. E invece, alle sei del mattino la tragica scoperta.
Resta un buco di 4 ore pieno di punti interrogativi. Come ha fatto Federica a raggiungere da sola la riva del lago di Bracciano? Cosa ha fatto Marco in quelle ore? E perché, alle 4 del mattino, ha scritto su Facebook "Federica ti voglio sempre bene"?. Domande alle quali l'autopsia non può dare risposta. Tutto quello che si sa è che Federica è stata stroncata da una miocardite, un cortocircuito in una zona ventricolare del cuore simile a quello che causò la morte del calciatore Morosini. Il resto è tutto da chiarire.
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Si può morire anche di paura, sotto minaccia durante un litigio violento. Se i medici legali non hanno trovato segni sul suo giovane corpo: né lividi, né graffi... può non essere stata aggredita perché è morta prima, per gli urli, per la violenza verbale e mimica di chi, dopo che era scesa dall'auto, l'ha seguita costringendola a risalire e, litigando, l'ha portata sul lungo lago.Molto importanti sono le testimonianze: la prima quella dell'amico che era con loro che sembra abbia confermato il litigio e l'uscita della ragazzina dall'auto proprio in un punto del paese. Poi, però, questo ragazzo non ha visto altro e nulla esclude che il fidanzato non l'abbia raggiunta e costretta a risalire dicendole:"Ma dove vai a quest'ora, sali che ti riporto a casa." Invece, rabbioso, può essersi diretto verso il lago continuando la discussione e qui sarebbe importante verificare le testimonianze di chi può aver visto la fanciulla camminare a piedi da sola oppure no, incrociare eventuali testimonianze con le telecamere, qualora ce ne fossero state in quel percorso. Questo perché, si è visto spesso, le testimonianze possono essere fallaci e fuorvianti.Quello che insospettisce gli inquirenti sull'agire del fidanzato sono alcuni indizi:1) La ragazzina non aveva con sé la sua borsa nel punto in cui è stata ritrovata distesa sulla spiaggia lacustre; era rimasta nell'auto del fidanzato? Se sì, perché lui non l'ha riconsegnata ai genitori?2) Perché lui le ha scritto un messaggio alle 4 del mattino? Per crearsi forse un alibi?3) Perché l'indomani ha lavato accuratamente l'auto secondo alcuni testimoni?Se fosse del tutto innocente, dato che le cause della morte sembrano essere solo nel cuore ed il corpo non presenta atti di violenza, non avrebbe nulla da nascondere.O forse sa di averla incalzata e spaventata fino al punto che lei si è sentita male ed è rimasta esanime? Allora si sente colpevole perché, impaurito da un simile fatto grave ed inatteso, l'ha scaricata lì, dove l'hanno trovata morta, disfacendosi successivamente dei suoi effetti personali rimasti nella sua auto?
In questo caso l'imputazione sarebbe per omicidio colposo, con le aggravanti di omissione di soccorso ed abbandono di cadavere. Insomma, non ci sarebbe stata sicuramente l'intenzione di ucciderla, ma di averne provocato involontariamente la morte e potrebbe anche usufruire delle attenuanti generiche, dovute allo spavento per l'evento inatteso che avrebbe condizionato il successivo comportamento omissivo.