"L'Union valdotaine ha il dovere di guardare avanti!".
La politica ha passi da bradipo, occorre rassegnarsi. Per mettere all’angolo Berlusconi ci sono voluti quasi vent’anni, nonostante abbia solo portato sciagure e sventura. Per mettere all’angolo Rollandin quanto tempo ci vorrà? Era tornato a fare il veterinario e si è respirata un’aria non dico buona, ma meno inquinata. Poi è stato mandato a Roma come senatore, anche con l’avvallo dei Ds. Nella capitale ha trovato gli agganci giusti e si è fatto riabilitare ora ce lo ritroviamo nuovamente a capo della Giunta. Grazie all’assenza totale di palle della maggioranza, MicaLaqualunque fa e disfa a suo piacimento, nomina questo e quello, per ultimo Alberto Zucchi in qualità di amministratore delegato alla Deval (regaluccio per i rapporti romani con i big del Pdl). Ci piace questo regime? No! Possiamo cambiarlo senza l’Union? Al momento no. Dunque non ci resta che sperare che all’interno del movimento unionista tutti coloro che soffrono di dolori al basso ventre decidano di affrontare la diagnosi e cercare una terapia. Che la Stella alpina che già patisce non poco, chieda un analgesico e che il Pd e l’Alpe siano pronti con il clistere. Con la bocciatura da parte del congresso Uv della proposta di inserire nello Statuto il richiamo ai valori dell’ antifascismo, di fatto il partito prende le distanze dalla Resistenza e da quelle che dovrebbero essere le sue radici culturali. Secondo il segretario, Ego Perron, il partito deve saper guardare avanti. Cosa significa questa posizione? Che l’Union conferma, nonostante il fallimento, la sua lealtà al PdL: un partito moribondo che alle prossime elezioni non avrà neppure conservate le ossa. Questo tradimento (che ne pensa Chanoux?), potrebbe acuire le già profonde lacerazioni interne che sommate ai malesseri della Stella alpina darebbero un segno interessante per il futuro. Il nemico del mio nemico è mio amico, la massima di Mao è sempre verde nella strategia della politica. E la storia si cambia a piccoli passi.