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handyfobia

Da Robydick
handyfobia
Copio la notizia da QUA (caso mai poi dovesse sparire dal sito indicato):
Cancella strisce per disabili per parcheggiare, denunciato
Il dipendente di una cooperativa che si occupa della manutenzione della segnaletica stradale, per avere un posto auto direttamente sotto casa, ha dipinto di bianco le strisce gialle orizzontali riservate alla sosta dell'auto di una persona disabile. Per avere piu' spazio, il quarantunenne ha inoltre ristretto le strisce bianche della sosta gia' esistenti e ha messo una 'X' in corrispondenza del portone della sua abitazione: in questo modo ha impedito ai concittadini di parcheggiare e ha creato un posto auto 'esclusivo' per la sua famiglia. L'uomo, che risiede a San Donaci, piccolo Comune della provincia di Brindisi, e' stato denunciato a piede libero dai carabinieri. Fonte: Ansa 23/08/2010.
Terribilmente ispirato da questo articolo del caro amico Vonetzel, che chiede con educazione "voi cosa fareste al personaggio in questione?" ho commentato nel suo blog, ma la bestia ancor m'assale per simile individuo. Perché? Perché sono un utente di quei parcheggi, per mio figlio, e ne ho subite una quantità di carognate e cafonaggini per questo privilegio che non potete immaginare. Ne elenco qualcuna:
- Sotto casa mia ogni tanto qualche buontempone si diverte a tagliare le gomme delle macchine, rigare le carrozzerie, spaccare i vetri. Il caso vuole che quasi sempre la mia macchina, un furgone che non posso mettere in garage, è coinvolta in queste cortesie. 4 gomme e 2 vetri laterali solo quest'anno.
- Da ridere: una volta un'intelligentona che non trovava parcheggio mi ha chiamato in casa a sera inoltrata esigendo che spostassi la mia macchina nel parcheggio preposto (non ce l'ho assegnato ad personam, è generico, il primo che arriva alloggia...). Incazzata, lei, non io che mi sono dovuto rivestire e scendere giù a sentire le sue contumelie, lei era incazzata come una bestia perché il mio mezzo non era in quel posto, eh già!, perché se io avessi liberato il posto prima lei poi lo avrebbe trovato libero! Il fatto che potesse essere occupato al mio arrivo nemmeno presa in considerazione. Incredibile... rapporti poi normalizzati anche se mai ho ricevuto scuse per l'indecente comportamento.
- Il numero di volte che ho sentito gente, inconsapevole della mia presenza, parlare di me e della mia famiglia come di privilegiati, e questo perché possiamo parcheggiare in quelle nobilissime strisce gialle, non lo conto nemmeno più! Secondo questi stronzi mio figlio disabile è un privilegiato!
- Altre meraviglie che non voglio nemmeno raccontare, alcune dette addirittura a mio figlio presente, rischiato più volte di venire alle mani.
Questo paese ha la fobia degli handycappati? Anche, ma ha la fissa dei privilegi, li brama, e li invidia anche agli sfortunati perché quello è il loro volere, compatire gli sfortunati e sentirsi rispetto a loro privilegiati.
ATTENZIONE !!! NON PROSEGUIRE OLTRE !!!A PARTIRE DA QUESTO MOMENTO IL POST DIVENTA VIETATO AI MINORI, CONTIENE UN RACCONTO SADICO, HORROR SPLATTER!
io ho avvisato...
quanto segue non c'entra niente con quanto sopra né con qualunque fatto o persona esistente o esistito, scrivo per scrivere. fancuore le maiuscole, sono in fase pensiero-tastiera, non c'è tempo per l'ortografia...
mi immagino un film horror mai fatto, non esiste, in italia almeno, scrivo una specie di sceneggiatura.
le persone normali, comuni, quando perdono le staffe ma per davvero non tanto per dire sono terribili, imprevedibili, spietate come nemmeno il peggiore dei delinquenti può essere, la persona odiata scade ad un livello sub-animale.
scena 1: con un pretesto (che potrebbe essere anche quello del fatto di cronaca succitato) un normale s'adira, carnefice addormenta vittima e lo trasporta in una grotta sconosciuta, potrebbe essere una miniera abbandonata nell'entroterra sardo.
scena 2: vittima è immobilizzata, occhi bendati, carnefice chiede conto di quel che ha fatto, chiede un pentimento, vittima titubante, poi cede. carnefice risponde che è tardi, occorre un esempio per l'umanità. camere a circuito chiuso riprendono tutto, vittima viene informato di questo, che il suo martirio è necessario ad educare un paese che pullula di stronzi infami come lui, così dice.
scena 3: audio sul respiro del carnefice, fisso. respiro regolare, regna la calma che deriva dal senso di missione. lacrime sul volto della vittima, comincia a disperare, urlare pietà. carnefice mai inquadrato in viso, sempre di spalle, solo dettagli. carnefice comunica che dovrà effettuare molte operazioni, sarà un lavoro lungo, le urla pur inudibili all'esterno disturbano la sua concentrazione.
scena 4: prima mutilazione. taglio netto della lingua, forcipe come divaricatore in bocca, estrazione con pinza e taglio con cutter, non netto, a metà spessore poi lacerazione per trazione. siamo quasi al silenzio assoluto, ma ci sono ancora mugugni, suoni. bisogna ridurli al minimo. maschera di ferro a bloccare le mandibole, cucitura con ago da materasso e relativa corda della bocca, buchi perimetrali alle labbra, corda tirata con forza. per risolvere i problemi di respirazione meglio aprire il naso, asportazione di tutta la parte carnosa e cartilaginosa dello stesso.
scena 5: vittima muta, emette qualche sibilo lieve nel massimo dolore, vibrazioni del corpo e sussulti i soli segnali. scopo: renderlo disabile, grave. carnefice decide per una paraplegia da frattura scomposta del cocige. vittima posizionato prono, scalpello da miniera infilato nell'ano, colpo di mazza da roccia sul cocige. crak. secondo colpo più violento. sbriciolato il cocige. vittima ha un fremito, s'inarca il collo sola parte movibile. carnefice per un attimo lo libera, deve fargli provare la condizione di paraplegico, vittima si trascina verso l'unica flebile luce che filtra da un angolo. piano sequenza sulle unghie che arrancano sul terreno spezzandosi, musica per bambini in accompagnamento. improvvisa bastonata in nuca, vittima perde i sensi. carnefice lo seda.
scena 6: vittima si risveglia inchiodato ad una croce. mani e piedi sono liberi, è appeso con dei bracciali chiodati che l'inforcano alle estremità degli arti appena prima di polsi e caviglie. sangue percola e comincia ad attirare insetti mai visti di quell'ambiente che sembra primitivo. rumori di carapaci eccitati. carnefice col cutter divarica le dita di mani e piedi, incide fra le dita, frantuma metacarpi e metatarsi picchiando di giustezza il cutter con un martello. tac tac crak tac. i suoni devono percepirsi nitidi.
scena 7: dettagli e ritocchi estetici: le guance vengono divelte, denti in vista. le palpebre non devono più permettere il sollievo, chiudendosi. vengono bloccate nell'arcata oculare con degli aghi che le fissano a zigomi e sopracciglia. asportazione delle orecchie e del cuoio capelluto. punta lunga del 10 nel trapano a perforare mandibola e massillo-facciale trasversalmente, toglie la precendete cucitura, attraverso i passaggi infila 2 perni, uno lo fissa con una catena sul legno sopra la testa e l'altro in mezzo alle gambe. ora la bocca è completamente spalancata. compaiono due misteriose scatole maleodoranti vicino al tavolo degli attrezzi, inquadrate da lontano.
scena 8: una sola tortura, camera che segue la mano del carnefice in un lungo piano sequenza. attrezzo una specie di pelapatate. lento scuoiamento attuato sul primo strato d'epidermide, vengono risparmiati ciò che rimane della testa, un anello che parte dai seni fino a tutto il collo, il pene. breve a descriversi, scena essenziale, la più affine alla condizione di martirio, nobilita la vittima. musica sacra in sottofondo, canti gregoriani.
scena 9: preparativi per il finale. la croce viene sdraiata a terra in una piccola buca non profonda che ne segue a misura il perimetro. a vittima viene applicata al collo una flebo a gocciolamento lentissimo attaccata ad un enorme contenitore con anticoagulante, glucosio ed un potente antibiotico. verifica dei funzionamenti, controllo durata prevista 1 mese. il respiro di carnefice ha qualche irregolarità, massima concentrazione, si sta preparando un'ultima infinita sofferenza a cui non può presenziare e deve funzionare alla perfezione. dimenticava un particolare prima di abbandonare gli attrezzi, con una punta del trapano sottile divarica l'uretra.
finale: carnefice allontana insetti eccitati intorno alla croce con del fuoco. dies irae dal requiem di mozart. prende uno dei 2 contenitori, ora appare molto più grande di quello che sembrava. è un frullato liquido, gelatinoso di lumache di terra, lo cosparge sul corpo di vittima inondandolo, ne riempie le cavità delle orecchie, gli copre gli occhi, lo infila nel pene, nell'ano. lascia libera la bocca e il naso per la respirazione. scintillii illuminano la grotta e il secondo contenitore compare, ancora più grande del precedente. viene rovesciato interamente su vittima, nella sua buca-croce. sono larve di lucciole. inizia un lungo e lento pasto. camera sfuma sulle telecamere nella grotta e ultime scene saranno quelle riprese dalle videocamere del carnefice, prima lente, poi accelerate. fine.
(documentazione per idea del finale)

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